Comune, rimpasto a gennaio| Orlando dà 15 giorni ai partiti - Live Sicilia

Comune, rimpasto a gennaio| Orlando dà 15 giorni ai partiti

Il sindaco incontra la sua maggioranza e chiede nomi. Ecco come cambiano le deleghe.

PALERMO – Addio all’area unica per Infrastrutture e Urbanistica, Suap scorporato dal Verde, niente più delega unica per le partecipate ma un ritorno al “vecchio” spacchettamento per materia, sparisce il Centro storico così come lo abbiamo conosciuto finora e lo Sport si unisce alla Cultura che si occuperà anche della Consulta.

Il sindaco Orlando ieri pomeriggio ha riunito la sua maggioranza e a partiti e liste civiche ha dettato le deleghe su cui si costruirà la nuova giunta comunale di Palermo: l’ennesima puntata di una vicenda, quella del rimpasto, che ormai assomiglia quasi a un’infinita soap opera.

La nuova data è fissata per fine gennaio, forse addirittura entro il 20: dovrebbe essere quello il momento in cui verrà varato l’Orlando bis di questa sindacatura. In un vertice durato quasi tre ore a Palazzo delle Aquile, in occasione del quale il sindaco ha riunito i suoi consiglieri così come aveva promesso lo scorso 11 dicembre, sono state tracciate le linee guida del rimpasto anche se a mancare sono ancora i dettagli principali: ossia i nomi e a chi andranno le deleghe.

L’unica cosa che appare definita è il percorso che si seguirà. Il sindaco ieri non ha presentato la bozza di riorganizzazione degli uffici comunali, messa a punto dal Segretario generale ma custodita gelosamente in un cassetto: la mappa della burocrazia dovrà infatti combaciare con quella delle deleghe di giunta. Il Professore ha illustrato alla sua maggioranza la propria idea di nuova squadra di governo, ma ha anche dato 15 giorni ai partiti per proporre modifiche o candidature per le singole deleghe, sebbene non sia chiaro quanti posti spettino a ciascuna forza politica e a chi andranno le singole poltrone. Una volta raccolte le istanze dei partiti toccherà alle liste civiche (Mov139 e Palermo 2022) e infine, come sempre, Orlando sceglierà in totale autonomia, facendo combaciare le deleghe con la riorganizzazione degli uffici. Il tutto entro gennaio.

Allo stato attuale i posti di giunta sono otto e, a meno di clamorosi colpi di scena, soltanto tre andranno ai partiti: uno al Partito Democratico, uno a Sicilia Futura e uno a Sinistra Comune. Gli altri cinque resteranno appannaggio del primo cittadino, ma anche qui non è chiaro quale peso avranno i consiglieri delle sue liste civiche. La speranza di molti è che l’Assemblea regionale approvi la riforma che porterebbe le giunte delle città con più di mezzo milione di abitanti a 11 posti, e in quel caso a Palazzo delle Aquile i giochi si riaprirebbero clamorosamente.

Ma a bocce ferme, i posti sono otto e il rimescolamento delle deleghe porta con sé qualche gustosa novità ma anche qualche ripensamento. La delega più pesante resta quella del Bilancio che comprende anche i Tributi e il Patrimonio con esclusione dell’Edilizia abitativa, ma “conquista” i Cimiteri e gli “aspetti finanziari” delle partecipate. Insomma, una sorta di grande cabina di regia in vista del consolidato che avrà anche competenza sui nuovi contratti di servizio.

Altra poltrona ambita sarà quella del Personale, che include l’organizzazione di tutta la macchina comunale, la Polizia municipale, l’Anagrafe, riprende la Partecipazione ma annette anche l’Innovazione e, di conseguenza, la Sispi. Già, perché il Comune torna al “vecchio” sistema: non una delega unica per le aziende, che di fatto viene cancellata, ma uno spacchettamento per “materia” con la Sispi che, per esempio, segue l’innovazione o l’Amat che va con la Mobilità.

Scompare la grande area che oggi unisce l’Urbanistica e le Opere pubbliche. La prima infatti, che significa nuovo Piano regolatore, viene accorpata alla Mobilità e quindi alle pedonalizzazioni ma anche allo Sportello unico per l’edilizia e all’Ambiente, che viene così separato dal Suap. Le Infrastrutture vanno invece con le Manutenzioni, la Protezione civile, la finanza di progetto, le operazioni di messa in sicurezza e la gestione di Coime, Amap, Amg e Reset.

Novità anche per le Attività produttive che mantengono Lavoro, Suap, start up, aziende giovani e imprese sociali in generale ma perdono l’Ambiente. Il Sociale annette la Salute (tolta alla Scuola) e conferma la lotta alla povertà, le politiche abitative (con tanto di rapporti con lo Iacp) e si occuperà anche di reddito minimo. La Cultura viene unita allo Sport (sottratto al sindaco) e alla Consulta delle culture (tolta al Personale), ma si occuperà in generale degli spazi museali e teatrali, mentre la Scuola formerà un unico polo con l’infanzia, la disabilità e le politiche giovanili. Restano in mano al sindaco la Comunicazione, il Turismo, l’internazionalizzazione e l’Avvocatura.


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