"Comuni a rischio default |Serve il 'Decreto aprile'"

“Comuni a rischio default |Serve il ‘Decreto aprile'”

Commenti

    Sindaco lo sappiamo tutti che il comune di Palermo è stato sempre in default non ci voleva certo il coronavirus ora per sua fortuna e della sua strepitosa giunta vi ritrovate un ottima giustificazione

    Servono le sue dimissioni.

    Una comunità, città che sviluppo puo’ avere quando affida alla stessa persona x 25 anni la propria città? La colpa è dei cittadini.

    sinnaco ollando sino a che sarai tu a gestire il comune possiamo fare il decreto aprile,maggio,giugno,luglio,agosto ,settembre e cosi’via ma sempre nella m… saremo

    Altri due anni di sofferenza!e dopo… non si sa come la Città potrà fare a meno dell’attuale Primo Cittadino, ma sarà un bene fare questo esperimento.

    Totalmente d’accordo con il nostro Sindaco Leoluca Orlando.

    C’è anche il sindaco a palermo? Non ce ne eravamo accorti in queste settimane!

    Quindi è preoccupato perché non potrà pagarsi e pagare lo stipendio ai nostri consiglieri , non si preoccupi avrete la cassa integrazione anche voi così sa che significa campare con niente al mese.
    Ps scusate non si riceve ogni mese .

    Meno male la sorte volle che nel penultimo festino del sindaco Orlando, questa festa non ci sia, quindi non ci sarà la solita farsa degli applausi x il sindaco.

    la colpa è sua o dei palermitani che lo votano? certo l’ultima volta non aveva concorrenti gli altri due sono ineleggibili pure come amministratori di condomini

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Dopo quarant’anni di precariato strutturale, presentare l’aumento delle giornate lavorative come una “svolta storica” appare non solo insufficiente, ma profondamente offensivo per migliaia di lavoratrici e lavoratori forestali. Portare le giornate da 151 a 174, da 101 a 124 e da 78 a 101 non è una riforma: è l’ennesimo rattoppo su una ferita che la politica regionale sceglie consapevolmente di non curare. Si continua a parlare di “passo avanti” e di “gestione sostenibile del territorio”, ma si evita accuratamente di affrontare il nodo centrale: la stabilizzazione di chi da decenni garantisce la tutela dei boschi siciliani in condizioni di precarietà permanente. Migliaia di operai che ogni anno vengono richiamati al lavoro, formati, utilizzati e poi rimandati a casa, senza certezze, senza dignità, senza futuro.Dopo 40 anni, non è accettabile che la Regione Sicilia consideri un aumento di qualche settimana lavorativa come una concessione straordinaria. Non è rispetto, non è valorizzazione del lavoro, non è programmazione. È solo il rinvio dell’ennesima riforma annunciata e mai realizzata.Si parla di sostenibilità ambientale, ma non esiste sostenibilità senza sostenibilità sociale. Non si può difendere il territorio continuando a tenere in ostaggio chi quel territorio lo cura ogni giorno. La vera riforma sarebbe uscire definitivamente dal bacino del precariato, riconoscendo diritti, stabilità e dignità a lavoratori che hanno già ampiamente dimostrato il loro valore.Dopo quattro decenni di attese, promesse e sacrifici, questo emendamento non rappresenta un traguardo: rappresenta l’ennesima occasione mancata. E soprattutto, una grave mancanza di rispetto verso chi chiede solo ciò che gli spetta.

Cateno De Luca sforna nuovi movimenti e partitini con la stessa velocità e noncuranza con cui passa dalle invettive agli apprezzamenti per tornare di nuovo alle invettive. Le vicende che lo hanno visto altalenante nei rapporti con l'ologramma e la banda bassotti politica ne sono la prova. Attualmente il pendolo è tornato ad oscillare a sinistra, ma quelli non ne vogliono sapere e di tentare un'altra avventura in solitaria non è cosa. Perciò il soggetto si agita e prova a restare al centro dell'attenzione mediatica non potendo essere al centro della scena politica. Come gli finirà lo vedremo, ma la credibilità politica è uscita fortemente minata dalle tante scelte sbagliate che si stanno "mangiando" anche l'aura di bravo amministratore sulla quale ha fatto sempre affidamento.

Peccato che il 95% dei siciliani che tornano dal nord per le festività natalizie già il biglietto aereo (carissimo!!!) l'avevano comprato, non potendo aspettare i comodi della Regione Siciliana e rischiando di non riuscire ad acquistare il biglietto del treno partecipando ad una sorta di click day. Iniziativa deplorevole e iniqua!

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