Comuni e dissesto finanziario |"Ripensare a 'regole del gioco'" - Live Sicilia

Comuni e dissesto finanziario |”Ripensare a ‘regole del gioco’”

L'intervento di Mirko Viola, segretario di Cittainsieme.

la riflessione
di
2 min di lettura

CATANIA – “Ventinove comuni in dissesto, trentacinque in pre-dissesto (tra i quali Catania), otto strutturalmente deficitari, venticinque provvisoriamente deficitari. In Sicilia novantasette piccole e grandi città sono in rosso fisso, parola di Corte dei Conti. Questo dato diventa più facile da decifrare se lo accostiamo alla classifica degli evasori in Italia – la Sicilia è terza, dopo Calabria e Campania, per evasione fiscale: 22,30 euro evasi ogni 100 euro di gettito incassato – ed all’economia “non osservata” (cioè il sommerso, tra sottodichiarazioni dei risultati d’impresa e lavoro in nero) che nell’isola vale quasi 15 miliardi (fonte: CGIA di Mestre su dati ISTAT del 2015).

E quindi, come dovrebbe sostenersi una città come Catania che, per esempio, fornisce il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti riscuotendo la metà del gettito dovuto dai contribuenti a copertura dei costi? Indebitandosi, ovviamente. Esempi come questi, soltanto per Catania, sarebbero centinaia e rendono l’idea di come siamo arrivati ad avere un deficit di oltre un miliardo e mezzo di euro. In aggiunta alla malapolitica e alla riduzione dei trasferimenti agli Enti Locali da Stato e Regione, è l’evasione infatti una delle cause (forse la principale) del buco nel quale ci ritroviamo oggi.

È merito della deliberazione della Corte dei Conti del mese scorso se parte dell’opinione pubblica si è finalmente svegliata accorgendosi del baratro nel quale siamo, dopo anni di disinteresse e di silenzi da buona parte della società civile e di poca chiarezza e trasparenza da parte della classe politica che ha omesso di spiegare – in modo chiaro, semplice, senza troppi giri di parole e falsi ottimismi – come stavano realmente le cose.

A distanza di dieci anni si torna a parlare di dissesto finanziario. Con la medesima domanda su tutte: va dichiarato o no? Il dilemma del “sì o no” sta nel fatto che vittime e carnefici si trovano nella medesima barca. Se l’uno affonda, l’altro annega l’istante dopo. È probabile che l’emergenza sarà fronteggiata, anche questa volta, coi mezzi straordinari della politica. I primi segnali dalla bozza del Milleproroghe vanno nella direzione di cui sopra. In questo caso però, per evitare che tutto resti com’è (e ci si ritrovi tra dieci anni nella stessa situazione di oggi e di dieci anni fa), si dovrà contemporaneamente (cioè subito) avviare una seria riflessione e revisione delle regole del gioco. Il Testo Unico degli Enti Locali che disciplina l’istituto del dissesto finanziario va ripensato da cima a fondo, a partire dall’assetto delle responsabilità di chi crea il deficit e degli effetti sulla pelle dei contribuenti onesti”.

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI