PALERMO – “Sono numerose le segnalazioni sull’anomalo funzionamento degli uffici preposti alle autorizzazioni che arrivano da parte di numerose aziende del settore del recupero rifiuti, segnale allarmante della miopia e dell’indifferenza di chi ha la responsabilità politica”. Secondo ConfAmbiente, Associazione aderente a Confcommercio che raccoglie le aziende che si occupano della raccolta rifiuti, infatti, le responsabilità della Regione Sicilia in ambito di politica ambientale sono molto pesanti.
“Un imprenditore che volesse realizzare o convertire un’azienda, deve mettere in conto che i tempi medi per ottenere un’autorizzazione sono di circa tre anni – denuncia Guglielmo Corrente, presidente di Confambiente Palermo – e modifiche non sostanziali delle autorizzazioni, che richiederebbero solo semplici e modesti interventi autorizzativi, sono trattati come casi complessi con richieste anche di conferenze di servizi, previste dal legislatore per la semplificazione di procedimenti amministrativi in casi più complessi”.
“Il mal funzionamento o non funzionamento dei piani di gestione rifiuti, ha prodotto quasi esclusivamente uno smaltimento in discarica senza attuare quelle opere di recupero che avrebbero potuto produrre benefici sia in termini economici che in termini di salubrità dell’ambiente. L’attuazione di un corretto piano di smaltimento e recupero – conclude Corrente -, può trasformare un problema in opportunità di lavoro e mettere fine a una devastazione ambientale che è ogni giorno sotto i nostri occhi. Chiediamo alla Regione l’istituzione di tavoli tecnici con gli Enti preposti e le Associazioni che rappresentano le aziende di settore, per evitare manifestazioni di protesta e ulteriore paralisi della raccolta”.
