Conflitto Corte dei Conti-Regione | Si rischia l'esercizio provvisorio - Live Sicilia

Conflitto Corte dei Conti-Regione | Si rischia l’esercizio provvisorio

Dure reazioni delle opposizioni, ma molto critico anche il presidente dell'Ars Gianfranco Miccichè.

PALERMO – Il conflitto Corte dei Conti-Regione spinge l’Ars allo stallo. Un caso del genere non si era mai visto. Sulla sessione di bilancio pesa ormai un grosso punto interrogativo. Sarà necessario un nuovo giudizio di parifica per approvare il rendiconto e tutti gli atti finanziari successivi: l’assestamento, la nuova manovra e il collegato.

Il caso si è innescato stamattina. Le sezioni riunite della Corte dei Conti hanno convocato il governo per capire come l’esecutivo regionale ha deciso di ottemperare alle indicazioni che la Corte ha racchiuso nel giudizio di parifica emanato lo scorso luglio. All’udienza però non era presente nessun rappresentante del governo e l’amministrazione regionale è stata rappresentata dal Ragioniere generale della Regione Giovanni Bologna. Proprio a lui è toccato ammettere quel dato tecnico che ha fatto scoppiare lo scontro. Il governo approvando un nuovo rendiconto ad ottobre e presentandolo all’Ars per l’approvazione non ha rispettato la procedura. “Se la delibera su cui abbiamo espresso il giudizio di parifica è stata sostituita – ha commentato la presidente della Sezione di controllo della Corte dei Conti, Lucia Savagnone – io ritengo che nel mondo giuridico la parifica sia saltata”. Insomma, tutto da rifare.

E pesa l’esito sconosciuto della decisione della Corte che ha lasciato aperta la questione. La Corte dei conti dovrà approvare un nuovo giudizio di parifica sulla delibera di Rendiconto approvata lo scorso ottobre e pronta per la discussione all’Ars? Attorno a questo dubbio si sono intrecciate le dichiarazioni ed è scoppiata la polemica. Il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè ha garantito infatti la sua volontà di rispettare i ruoli e le leggi. “Per una ragione di rispetto istituzionale oltre che di rispetto delle procedure – ha detto – non credo sia opportuno approvare l’assestamento se non c’è più il rendiconto”.

Parole, queste che pesano come macigni sulle intenzioni del governo e della maggioranza di approvare i documenti finanziari entro la fine dell’anno scongiurando un ennesino ricorso all’esercizio provvisorio. Miccichè ha offerto uno scenario piuttosto scoraggiante. “Senza l’approvazione del rendiconto – ha detto – si rischia di non riuscire più a pagare gli stipendi ai dipendenti”. “Non possiamo non pagare gli stipendi a Natale”, ha chiosato.

I tempi infatti si annunciano lunghi. Già questa mattina la presidente della Sezione controllo ha affermato che per la decisione della Corte dei conti potrebbero volerci delle settimane. “Abbiamo sessanta giorni per esprimerci”, ha detto il giudice contabile. Altro che questa sera. La Camera di Consiglio è riunita già dalle ore successive all’udienza e i giudici stanno proseguendo l’esame del fascicolo. Chiusa la seduta, si sono aggiornati a domani.

Le reazioni politiche non sono mancate. Prima fra tutte quella del presidente della Regione Nello Musumeci che non ha lesinato le critiche verso Lucia Savagnone. Le dichiarazione del magistrato sono state definite “irrituali” e il governatore si è detto “sorpreso e amareggiato”. Poi l’inquilino di Palazzo d’Orleans ha confermato la fiducia nell’operato dell’amministrazione regionale. “Gli uffici finanziari della Regione assicurano di avere operato in linea con la normativa vigente. E questo mi basta – ha detto Musumeci -. Se sul piano formale la Corte richiederà alcuni correttivi, saranno apportati. Il rispetto per lo stile istituzionale ci porta ad avere piena fiducia nella magistratura contabile”.

Ma dalle opposizioni sono arrivate pesanti critiche per l’operato del governo regionale. “L’assenza del governo Musumeci all’udienza della Corte dei Conti – ha detto Giuseppe Lupo, capogruppo del Pd all’Ars – è inspiegabile e fino a questo momento non giustificata: siamo di fronte alla conferma dell’inadeguatezza della destra che governa la Sicilia. Adesso la situazione è delicata – ha aggiunto Lupo – in questo modo il governo paralizza l’attività legislativa dell’Ars con conseguenze drammaticamente negative per la vita della Regione e di cinque milioni di siciliani”.

Dello stesso tenore le dichiarazioni dei deputati regionali del M5s: “Quanto successo oggi sul versante rendiconto è di una gravità inaudita e senza precedenti. Esprimiamo viva preoccupazione per la situazione economica della Regione e attendiamo il pronunciamento della Corte dei Conti. In questo clima di enorme incertezza – hanno continuato i deputati – l’unico dato certo è che è molto grave l’assenza del Governo all’adunanza di oggi”.


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