Consigliere aggiunto, Coppolino |pressa l'amministrazione - Live Sicilia

Consigliere aggiunto, Coppolino |pressa l’amministrazione

La richiesta è stata avanzata anche dal consigliere democratico, Niccolò Notarbartolo, primo firmatario di un’interpellanza al sindaco e al presidente del consiglio.

CATANIA – Sono passati tre lunghi anni – era il febbraio del 2010 – da quando il consiglio comunale ne approvò l’istituzione, senza che a quel voto seguissero, però, i fatti. Su quale fine abbia fatto il consigliere aggiunto, che dovrebbe rappresentare gli interessi dei cittadini stranieri che risiedono in Italia all’interno dell’assise cittadina, si sono interrogati i consiglieri comunali. Ad interessarsene già la scorsa settimana, affermando la volontà di presentare un’interrogazione apposita, è stata la new entry al consiglio comunale Carmelo Coppolino, eletto al posto del dimissionario Mario Chisari. Coppolino, durante l’ultima seduta, ha infatti chiesto ufficialmente all’amministrazione comunale di attuare il regolamento del Consigliere aggiunto.

Una richiesta avanzata, qualche minuto dopo, anche dal consigliere democratico, Niccolò Notarbartolo, con un’interpellanza al sindaco e al presidente del consiglio. “L’art. 10 dello Statuto del Comune di Catania prevede l’istituzione della figura del consigliere aggiunto, eletto direttamente dai cittadini extracomunitari residenti a Catania, con la finalità di perseguire il raggiungimento dell’effettiva parità dei diritti civili dei cittadini extracomunitari residenti nel territorio comunale di fronte alle istituzioni” – ha affermato Notarbartolo.

Pronta la risposta dell’assessore Rosario D’Agata che, all’epoca dell’istituzione del consigliere comunale aggiunto sedeva tra i banchi dell’opposizione del Partito democratico che propose l’istituzione della figura. “Sono sicuro– ha affermato – che l’amministrazione darà al più presto un indirizzo politico per fare in modo che neio pèrossimi mesi si potrà andare alle votazioni del consigliere aggiunto. Bisogna non solo che venga definita l’anagrafe degli elettori ma che vengano previste somme in bilancio, che consentano di svolgere le elezioni”. D’Agata ha anche parlato della necessità, dettata dalla legge, per l’istituzione della consulta degli immigrati.

 


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