Consiglieri provinciali alla sbarra| Nuovo rinvio, udienza a ottobre - Live Sicilia

Consiglieri provinciali alla sbarra| Nuovo rinvio, udienza a ottobre

A far slittare il processo la mancanza di un togato all’interno del collegio giudicante. Non è stato ancora assegnato il posto che era ricoperto dal giudice Enza De Pasquale.

CATANIA – Nuovo rinvio per il processo che vede alla sbarra tre ex consiglieri provinciali accusati di truffa ai danni dello Stato. Si tratta di Antonio Danubio, Giuanluca Cannavò e Sebastiano Cutuli. A far slittare nuovamente la prima udienza del dibattimento ci sarebbe la vacatio di un togato all’interno del collegio giudicante. Si tratta del posto che era ricoperto dal giudice Enza De Pasquale della prima sezione penale. La prossima udienza è fissata al 15 ottobre 2015. A ottobre dello scorso anno, invece, il processo era stato aggiornato per vizi “tecnici”. Difetti di notifica che si sono ripetuti anche oggi.

L’inchiesta. L’indagine, partita nel 2012, è stata condotta dai militari dalla Guardia di Finanza. Al termine dell’inchiesta il pm Tiziana Laudani ha contestato ai tre ex consiglieri i reati di truffa aggravata a danno della Provincia Regionale di Catania, per avere attestato rapporti di lavoro inesistenti o compensi per posizioni lavorative diverse da quelle realmente ricoperte, al fine di lucrare il rimborso per permessi retribuiti. Il danno erariale calcolato dalla Procura ammonta in totale a quasi 500 mila euro.

Secondo la Procura Gianluca Cannavò, legale rappresentante della cooperativa Euroservizi, di cui è presidente del cda dal 2001, sarebbe stato, tra il 2001 e il 2004, impiegato di terzo livello con uno stipendio di 950 euro. Nel 2008, dopo l’elezione, sarebbe diventato impiegato di settimo livello con funzioni direttive. Il danno erariale è di circa 240 mila euro per la sua posizione. Per gli avvocati difensori Fabrizio Seminara, Rosario Pennisi e Piero Granata Cannavò è stato il “fulcro e il motore della cooperativa”, a dimostrarlo ci sarebbero anche i “colloqui di lavoro” che l’allora consigliere provinciale presenziava in prima persona.

Antonio Danubio, secondo gli inquirenti, insieme al suo datore di lavoro l’imprenditore Salvatore Nigita avrebbe causato un danno di 170 mila euro. L’ex consigliere provinciale venne assunto alla Consart sas con un contratto a tempo indeterminato, azienda per cui aveva lavorato in precedenza. “Ad oggi – affermò a LiveSicilia l’avvocato Davide Giugno dopo il rinvio a giudizio – Danubio continua a lavorare in questa ditta nonostante la provincia sia già decaduta. Vi lavora dal 1987, quando aveva sedici anni”. Motivi per cui secondo la difesa non ci sarebbe stata all’epoca dell’assunzione nessuna volontà specifica di truffare la Provincia di Catania.

Sebastiano Cutuli, al momento delle contestazioni risultava dipendente della ditta JeV ed ha usufruito, nel 2011, di rimborsi che superano i 3mila euro mensili. La Procura contesta la data di assunzione, avvenuta nel 2010, come impiegato di terzo livello e un presunto danno erariale da 70 mila euro.

 

 

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