"Consiglio comunale alla paralisi| I problemi della città irrisolti" - Live Sicilia

“Consiglio comunale alla paralisi| I problemi della città irrisolti”

Commenti

    Poltrone, poltrone, poltrone…..e solo poltrone.

    Insomma Il malumore dell’ex comandante Marchese la dice lunga che aveva messo mano ai clientelismi della RAP evidenziando che cambia nome negli anni ma le persone sono sempre le stesse dalla notte dei tempi..!! Siccome sono ora cariche politiche non si devono toccare e ne ha pagato il conto anzicche’ essere eloggiato..!!

    Mai il consiglio comunale funziono.

    Nessuno si candida alle elezioni x fare beneficenza.

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Furti a ripetizione nelle scuole ( ben tre incursioni in una settimana alla scuola media Scina') e adesso nella sede di un testata giornalistica. La mafia vuole distruggere la cultura perché toglie manovalanza alla criminalità. Più presidi, non è giusto che si ci debba appoggiare soltanto ai mezzi di sicurezza privata.

Mhaa ce tutta palermo da rifare strade urbane extraurbane insomma questo e tutto quello che hanno seminato magna magna e stop prima da bambino mi ricordo c'era la cassina che faceva continuamente il manto stradale ora lo fanno ogni 40 anni e quando lo asfaltano o riempino le buche li fanno malamente e alle prime piogge va via e chiaro che sono se sono incompetenti x le cose semplici figuriamoci x quelle grandi

Cuffaro è già tanto che in Italia ti sia consentito di fare politica. Si ritiri. Le sue argomentazioni non reggono. Faccia qualche passo indietro. La riabilitazione non comporta l'obbligo di fare politica. Il reato commesso è stato nel suo ruolo di Presidente della Regione. Quindi l'ha commesso come soggetto politico e istituzionale ed è stato gravissimo. La pena che ha scontato l'ha scontata da uomo delle istituzioni e non da Cuffaro comune cittadino. Avere scontato la pena non cancella il reato. Si rassegni e torni nel Burundi. La sua riabilitazione non può e non deve comprendere la possibilità di fare politica. In una Nazione seria non doveva accadere che lei abbia potuto fare politica. La sua dignità a calpestarla è stato lei.

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