Consiglio comunale, Pd ed M5s ai ferri corti sulla vicepresidenza - Live Sicilia

Consiglio comunale, Pd ed M5s ai ferri corti sulla vicepresidenza

Fibrillazioni all'interno del campo progressista mentre il centrodestra valuta se passare all'incasso

CATANIA – “Se Movimento 5 Stelle e Partito Democratico non faranno sentire la loro voce in maniera unitaria il rischio è che si consumi l’ennesimo disastro”. Un lungo post di Matteo Iannitti, leader dell’Arci catanese e della sinistra movimentista, registra quello che potrebbe succedere venerdì prossimo quando sarà inaugurato il nuovo corso del consiglio comunale di Catania. Ovvero, che le opposizioni possano rimanere escluse dalla vicepresidenza del senato cittadino. 

Pd e M5s ai ferri corti

“Garbo istituzionale” vorrebbe che una delle poltrone di garanzia vada alla opposizione. Il rischio è però che le due anime del fronte progressista, il cartello che ha sostenuto la candidatura dell’economista Maurizio Caserta, possano non mettersi d’accordo e non proporre un nome unitario. A quanto pare, tra il Partito democratico e il Movimento cinque stelle, ci sarebbe una fase di stallo senza alcun pontiere incaricato a mediare tra i due raggruppamenti.

Anzi, la decisione di Caserta di aderire e guidare il gruppo dem avrebbe fatto saltare un equilibrio numerico che aveva proprio in lui il perno fondamentale. Il garante. Stando così le cose, su sei consiglieri di opposizione, quattro fanno capo al Pd e due ai cinque stelle. Una ridistribuzione delle forze che, in queste ore, sta facendo crescere di parecchio il nervosismo a sinistra.

Pd in cerca di una mediazione

Una situazione resa ancora più delicata dal fatto che anche all’interno del Partito democratico è in corso una disputa sul nome da sostenere per la vicepresidenza. Un partita nella partita dai contorni da definire e che vede coinvolti i vertici regionali del partito in una difficile opera di sintesi. 

Dal centrodestra, c’è chi osserva con attenzione gli sviluppi valutando se azzannare o no la minoranza. Perché l’eventuale incertezza a sinistra potrebbe determinare un all-in tutt’altro che garbato, ma utile a sedare gli appetiti dei moderati della coalizione.

Insomma, se la partita per la presidenza dovrebbe essere chiusa con la convergenza già fissato in campagna elettorale sul nome dell’uscente Sebastiano Anastasi, quella per le vicepresidenze potrebbe determinare qualche sorpresa. Nella consapevolezza che nel quarto Municipio Rosario Cavallaro è stato espulso da Forza Italia perché non ha seguito gli ordini di scuderia sull’elezione del vice. 


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