Consorzio di Bonifica 9, i sindacati: “Ente sommerso dai debiti” - Live Sicilia

Consorzio di Bonifica 9, i sindacati: “Ente sommerso dai debiti”

Quest’oggi anche a Catania è stato indetto lo sciopero dei lavoratori. A seguire il sit in organizzato dalle segreterie provinciali di Fai Cisl, Flai Cgil e Filbi Uil  di fronte alla Prefettura

LA PROTESTA
di
3 min di lettura

CATANIA – Si riaccendono i riflettori sui consorzi di Bonifica. Dopo qualche soluzione ‘tampone’ adottata negli ultimi mesi ecco puntuali ripresentarsi i problemi. Gli enti dai cui dipende la sopravvivenza dell’intero comparto agricolo sono praticamente in ginocchio. Ma questo già lo si sapeva da tempo. Le grane sono ancora tutte legate al piano economico finanziario. Debiti, stipendi arretrati e risorse che non bastano a coprire le spese per il personale. Insomma, c’è solo incertezza per il futuro. Scattate quest’oggi manifestazioni in segno di protesta lungo tutto il territorio regionale, su cui insistono ancora ben 11 consorzi nonostante la riforma rimasta carta straccia. I lavoratori del Consorzio di Bonifica 9 hanno indetto lo sciopero nella giornata di oggi e protestato dinanzi la prefettura etnea. Con loro le segreterie provinciali di Fai Cisl, Flai Cgil e Filbi Uil di Catania hanno aderiscono allo sciopero. Contemporaneamente si è svolto anche un presidio nel cantiere di Sferro.

Numerose le criticità che mettono in allarme i lavoratori. In un documento unitario le segreterie regionali delle tre sigle esprimono “forti preoccupazioni per la grave ed insostenibile crisi economica in cui versano i Consorzi di Bonifica della Sicilia. “La manifestazione è regionale – dichiara il segretario Flai Cgil Alfio Mannino – ma il Consorzio di Catania ha le sue peculiarità. A partire dal 18 giungo scadrà il contratto dei 51unisti, si tratta di lavoratori che verranno praticamente licenziati e mandati a casa. Quindi vorremmo sapere quali prospettive per loro , tenendo conto che a breve si aprirà la stagione irrigua”. Ma il segretario si sofferma poi su alcuni problemi economici finanziari dell’ente di Catania. “L’ente di Catania – spiega –  presenta un debito verso l’Enel non indifferente, fatto che ha già causato una significativa riduzione nell’erogazione di energia elettrica. Le pompe per l’acqua non funzionano già più a pieno regime. A questo si aggiunge il rischio che la fornitura di corrente possa essere ridotta ulteriormente”. Esorbitante sarebbe l’ammontare del debito. “Si aggira intorno al milione di euro – precisa –  E ci sono anche alcuni decreti ingiuntivi”. Problemi oggi fatti presenti al funzionario della prefettura che ha ricevuto i rappresentanti delle sigle. “Abbiamo chiesto un incontro con il nuovo commissario straordinario Giuseppe Margiotta al fine d’individuare una soluzione” – conclude Mannino.

C’è altro. La politica messa in campo dall’assessorato regionale dell’Economia guidato da Alessandro Baccei non convince affatto. Non solo alle sigle, ma neanche ai vertici dei consorzi.  “Si constata  – proseguono i rappresentanti delle sigle – l’incapacità della politica ad intervenire con tempestività e progettualità seria per il rilancio di un comparto strategico che possa continuare ad offrire i servizi dovuti all’agricoltura siciliana, sempre più in sofferenza”. All’assessore romano inviato da Matteo Renzi – fautore di una vera e propria crociata contro i consorzi – non sono mai quadrati i conti. Secondo Baccei,  (a precederlo l’ex assessore Nino Caleca) questi enti negli anni, avrebbero mal gestito le risorse generando così grossi buchi in bilancio. E adesso trovare una soluzione non sembra facile. “Ad oggi nessuno dei cinque assessori all’Agricoltura –  nominati dal governatore Crocetta ha dato seguito alla riforma del comparto attraverso i decreti attuativi. Eppure le segreterie regionali di Fai Cisl, Flai Cgil e Filbi Uil hanno presentato alcune proposte al governo siciliano, l’ultima datata 20 maggio 2016,- aggiungono in una nota le segreterie provinciali –  tra le quali   l’abrogazione dell’articolo 47 della legge 9/2015 che ha tagliato i fondi destinati al personale della legge regionale. 49/81, con il conseguente aggravio dei ruoli di contribuenza per gli agricoltori;  l’impegno ad iniziare una progettualità a difesa del territorio regionale dal rischio idrogeologico con l’utilizzo dei lavoratori delle Garanzie occupazionali oltre il limite previsto; il pagamento degli stipendi arretrati,  la soluzione per i lavoratori stagionali ad oggi mai affrontata che riguarda la stabilizzazione. Se a tutto questo si aggiunge la totale chiusura dello SNEBI (Sindacato Nazionale Enti Bonifica Italiani) in merito al rinnovo del contratto nazionale di categoria fermo al 2012, ci si ritrova stritolati tra il vuoto della politica regionale e la caparbia quanto arrogante azione dei datori di lavoro” – concludono.

 

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI