Coppia di donne in lite per i figli | La Consulta: "Il ricorso è infondato" - Live Sicilia

Coppia di donne in lite per i figli | La Consulta: “Il ricorso è infondato”

Il palazzo della Consulta

Il contenzioso sulla possibilità dei figli di frequentare entrambe, è infondata per come è posta.

ROMA – La questione legata al caso di una coppia di donne che ebbe due gemelli con un’eterologa e poi, interrotta la relazione, ha avviato un contenzioso sulla possibilità dei figli di frequentare entrambe, è infondata per come è posta. Ma “l’interruzione ingiustificata, da parte di uno o di entrambi i genitori, in contrasto con l’interesse del minore, di un rapporto significativo da quest’ultimo instaurato e intrattenuto con soggetti che non siano parenti” è tutelato da una norma diversa da quella ‘impugnata”. Lo ha deciso la Corte Costituzionale.

La Corte costituzionale – si legge in una nota – ha dichiarato non fondata la questione – sollevata, in relazione a plurimi parametri costituzionali, dalla Corte di Appello di Palermo – di legittimità costituzionale dell’art. 337-ter del codice civile “nella parte in cui, disponendo che il minore ha diritto di mantenere rapporti significativi con gli ascendenti e con i parenti di ciascun ramo genitoriale, impedirebbe al Giudice di garantire la conservazione, nell’interesse del minore, di rapporti, ove ugualmente significativi, con soggetti diversi dal ramo parentale (nella specie, l’ex partner omoaffettiva della genitrice biologica di due minori)”. L’interruzione ingiustificata, da parte di uno o di entrambi i genitori, in contrasto con l’interesse del minore, di un rapporto significativo da quest’ultimo instaurato e intrattenuto con soggetti che non siano parenti è, infatti, riconducibile alla ipotesi di condotta del genitore “comunque pregiudizievole al figlio”, in relazione alla quale l’art. 333 dello stesso codice già consente al Giudice di adottare “i provvedimenti convenienti” nel caso concreto. “Non sussiste, pertanto, il vuoto di tutela dell’interesse del minore presupposto dal Giudice rimettente”, conclude la Corte. (ANSA).

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