MILANO- “Questa notte è scoppiata un’altra emergenza a Lodi” dove “nel pomeriggio di ieri c’è stato un affollamento di ricoveri: 51 gravi di cui 17 in terapia intensiva. Lodi non ha un numero sufficiente di camere di terapia intensiva per cui sono stati trasferiti in altre terapie intensive della Regione”. Lo ha spiegato il presidente della Lombardia Attilio Fontana. Secondo gli ultimi aggiornamenti, invece, sono 133 i casi di positività al coronavirus in Veneto, con un totale di 29 ricoverati (8 in terapia intensiva). In Piemonte i casi sono 11; sei nelle Marche dove il governatore Ceriscuoli ha emesso una nuova ordinanza per la chiusura delle scuole e il divieto di manifestazioni pubbliche fino a domani. La bozza di decreto a favore delle zone colpite dal virus prevede fra l’altro la sospensione per 6 mesi delle bollette. Stretta sull’aumento scorretto dei prezzi.
“Auspico che almeno per tutta la prossima settimana ci sia la possibilità di mantenere le scuole chiuse nel lodigiano per evitare ulteriori contagi”. A chiederlo è il presidente dell’Ordine dei medici di Lodi, Massimo Vajano, intervenuto a ‘Coronavirus – il punto’ dell’ANSA. “Sembra che adesso la grossa preoccupazione sia economica e non più sanitaria – ha affermato – e sembra che da lunedì tutto ritornerà alla normalità nel milanese, ed è giusto che sia così ma con buon senso. Dunque auspico che nella zona gialla del lodigiano le misure di contenzione, dalla chiusura delle scuole al blocco delle manifestazioni, possano essere ancora maggiormente allertate”. Le scuole infatti, sottolinea Vajano, “sono un vettore di trasmissione enorme: abbiamo ragazzi che dalla zona rossa vengono a scuola a Lodi, che è zona gialla, e viceversa. Almeno per tutta la prossima settimana, le scuole andrebbero mantenute chiuse per evitare ulteriori contagi”. (ansa)