"Il picco è ormai vicino"| Musumeci: "Poteri speciali" - Live Sicilia

“Il picco è ormai vicino”| Musumeci: “Poteri speciali”

Commenti

    Attenzione a Pasqua e Pasquetta!
    Se con il bel tempo la gente esce e si riunisce, dopo una decina di giorni, considerando il periodo di incubazione, ci sarà un nuovo grave aumento dei contagi.

    Ancora si lavora i Covid Hospitals che quando pronti saranno per fortuna inutili, grazie al distanziamento sociale e non certo al governo siciliano…

    Non si pensa al futuro e alla coesistenza endemica con il coronavirus…

    La gestione dell’emergenza dal punto di vista epidemiologico non esiste…é fondamentale ancora di più nei prossimi mesi tracciare la diffusione del coronavirus aumentando il numero dei tamponi e senza assurde attese di settimane che provocano focolai continui.

    Solo la Sicilia ha tutte queste difficoltà e ritardi riguardo i tamponi, i reagenti le altre regioni sono capaci di trovarli

    Non pensare al futuro e a un efficace e pronto servizio di individuazione dei casi di coronavirus con tamponi i cui risultati si abbiano in ore e non settimane, renderà la Sicilia un luogo insicuro anche per i turisti.

    Ci saranno sempre rischi di focolai come quelli di Troina o Villafrati dove occorrono settimane per i risultati dei tamponi, rendendo impossibile per settimane la separazione delle persone sane dai contagiati

    In una situazione di emergenza Musumeci pensa addirittura ai poteri su esercito e forze dell’ordine.
    Musumeci pensa solo al suo futuro politico ed elettorale non al futuro dei siciliani

    Politici, tutti, copiate i Partigiani, combattenti senza soldi: lasciate le indennita’ intere x aiuti x 12 mesi.Cav.Ing.G Barraco

    Poteri speciali? Ma che dice? Sono 3 settimane che deve arrivare questo picco.

    Auspicabile….ma utopia….questi se li alzano le indennità altro che lasciarle per aiutare il popolo.

    I poteri li ha già. Chiederli significa delegittimare lo Statuto!

    Come Victor Orban , Musumeci chiede poteri speciali. Poteri che lo statuto prevede ma che in settanta anni non si sono mai applicati (per ottenerli ci vorrebbero sei mesi ).
    Musumeci sta montando una grande “ tragedia“, adottando misure più restrittive di quelle statali e invocando misure eccezionali previste da un anacronistico e superato Statuto.
    Il problema è invece il contrario dovrebbero tornare allo stato , alcune delle competenze che ora sono attribuite alle regioni , in primis quelle sulla sanità, considerato la gestione disastrosa della regione Sicilia in questi anni.

    E’ una pandemia-svolta epocale che impone profonde modiche dei comportamenti individuali e dei luoghi ad alta frequentazione umana.
    Si deve affrontare con forme adeguate di coordinamento Stato-Regioni e con la istituzione di commissioni permanenti di esperti che affrontano le problematiche epidemiologiche, ambientali, sociali, sanitarie, insorte con la pandemia del coronavirus.
    Le Universita’, le istituzioni, TUTTI, dovremo dare il nostro contributo per ricostituire il tessuto sociale lacerato dalla pandemia e renderlo compatibile con una esistenza umana dignitosa, compatibile con il diritto alla vita affettiva e di relazione di TUTTI.
    E’ un percorso di ricostruzione che richiede dialogo, apporto costruttivo, modifiche della visione della vita, revisione del modo di vivere e socializzare.

    E allora cosa vorresti fare ? Uscire, non è ancora venuto il momento per lasciarsi andare. Siamo tutti stanchi ma questo e il momento di tirare fuori il nostro animo siciliano testardo, caparbio, strafottente per regole imposte da altri ma sempre pronto a dare una mano e una parola di conforto a chi ne ha di bisogno. Stare a casa è una decisione che prendiamo noi, perché sappiamo che è giusto per salvaguardare chi ci circonda e noi stessi. Facciamo vedere di cosa siamo capaci fosse solo per quei medici e infermieri, commesse, personale dell’Amia e forze dell’ordine che sicuramente rischiano più di me che resto a casa.

    “poteri speciali”? Per fare cosa? Si sforzi a fare le cose normali che già sarebbe sufficiente.

    Insomma trasformando la Sicilia in un ministato poliziesco, si spera di nascondere la gestione fallimentare della sanità proprio in concomitanza col picco in arrivo. Me lo immagino, durante la crisi, inveire contro Roma che non manda aiuti. Commissariatelo e affidate la gestione ai prefetti.

    Non credo sia il caso di commentare il ” coup de théâtre ” del governatore. Ancora ieri lamentava la mancanza di qualcosa addebitandolo alla mala sorte e non alla pochezza dei suoi assessori oltre che alla sua. Dopo due mesi ancora ciancia di nuovi posti letto, mascherine e ventilatori che arriveranno. Quadro desolante del panorama politico siciliano.

    Governatore perchè invece non imita il suo omologo Fontana della Lombardia, di centrodestra e salviniano come lei. Basta che prende atto delle valutazioni quotidiane degli scienziati e si adegua di conseguenza senza proclami o populismi.

    ma siate seri e onesti per favore. mi auguro che dopo questo triste periodo si metta mano a riformare il titolo 5 della costituzione c he dare poteri alle regioni in campo sanitario è sbagliatissimo, uno dei motivi non si può avere una sanità di serie A e una di serie B e poi l’incapacità delle regione è evidente a tutti. e questo vuole poteri speciali, ma la smetta.

    ci vogliono tantissimi soldi, che i nostri politic i è sindacalisti in pensione , devono per umanità, è pentirsi di quello che , si son fregati in 60anni… versare in beneficenzaaaaa! è sena far referendum, DIMEZZARSI il Vitalizio… UTOPIA?

    Ma che poteri speciali.

    E’ stato un grande errore.

    Musumeci non è Salviniano. Dovrebbe copiare il governatore della Liguria oppure il governatore della Calabria.

    Da quando è iniziata la tragedia del coronavirus si è assistito quasi giornalmente ad un nuovo dibattito: tamponi sì tamponi no, dosaggio delle immunoglobuline con test rapido sì o no, utilizzo delle mascherine all’aperto sì o no. Il quesito del giorno è: il virus si diffonde nell’aria sì o no; se sì, è pericoloso uscire? Gianni Rezza, direttore del Dipartimento di malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità, dichiara che, di fuori degli ambienti chiusi possiamo escludere che ci possa essere una trasmissione del virus, ma non dà certezze assolute. Dichiara che l’Oms sta rivedendo le indicazioni per l’uso delle mascherine da parte della popolazione, sulla scorta di studi sull’argomento.
    Come avviene nel calcio, ognuno pensa di essere allenatore provetto e sicuramente più competente di chi ricopre il ruolo ufficiale. Ma qui, il problema è di altro livello. Bisogna fidarsi dell’allenatore!
    Sino ad ora, le istituzioni hanno dato risposte ai quesiti, anche se con qualche ritardo e difficoltà: sì ai tamponi, eseguiti in macchina, per chi può, al dosaggio delle immunglobuline con test rapido, per valutare lo stato di diffusione e di guarigione; alla organizzazione delle strutture per l’emergenza.
    La nuova domanda è: quanto e come vive il virus nell’aria o nel particolato da inquinamento? Lo sapremo presto, in maniera definitiva e, sulla scorta della risposta, ci faremo le altre domande.
    I cittadini devono dare le altre risposte. Sì al distanziamento sociale. Sì a restare a casa anche se la giornata è bella o è Pasqua. Sì, se sarà necessario, a continuare nei prossimi mesi, l’utilizzo delle mascherine e il distanziamento sociale.
    Continuiamo a prendere vantaggio dai dati epidemiologici che dimostrano che la Sicilia è stata in parte risparmiata, molto per effetto del rispetto delle regole; se avessimo mollato, oggi avremmo molti più focolai.
    Abbiamo davanti almeno sei mesi di vita stravolta del virus, ma siamo noi cittadini che dobbiamo imporci di seguire le regole, con la tristezza e la rabbia nel cuore ma con l’orgoglio della certezza di potercela fare.
    Il distanziamento sociale ha dato grandi risultati e continuarlo sicuramente aumenterà la sicurezza di tutti. La gente non deve avere paura andando per strada ma dovrà continuare a rispettare la distanza forse più di un metro, dovrà continuare a lavarsi le mani e a mettere la mascherina.
    Ad ognuno il suo ruolo. Le istituzioni, indipendentemente dall’essere o meno a statuto speciale, dovranno occuparsi di mettere in atto tutti i controlli possibili per il rispetto delle regole. A noi il resto!

    Ma che poteri speciali…. e basta con gli attenti al lupo. Le misure ci sono le conosciamo e le rispettiamo.

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Dare nuove risorse umane a un Corpo ormai vecchio, stanco e demotivato è senza dubbio necessario e migliorativo. Ma anche assumendo 1000 agenti non risolverebbe il problema incendi: oltre la perniciosa inadempienza dei comuni verso chi ha abbandonato i propri fondi o la mala giustizia verso gli allevatori, bisogna innanzitutto acculturare le genti iniziando dalle istituzioni, statali in primis e via via tutte le altre.

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