Cosa Nostra a Catania, le minacce: “Vi faccio fare la fine dei...”

I “Carcagnusi” e le minacce di morte: “Vi faccio fare la fine dei…”

Gli atti dell'ordinanza che ha portato agli arresti dei presunti affiliati al clan Mazzei

CATANIA – Cosa Nostra tra Bronte, Maniace e Maletto è una presenza fissa, oppressiva e violenta. Tra le accuse ipotizzate nell’inchiesta che ha portato all’operazione Saracena, ci sono episodi di violenza pura. Minacce gravissime e storie che sembrano uscite dai film d’azione. È l’inchiesta sulla mafia dei “carcagnusi”, una delle propaggini più pericolose a disposizione del clan Santapaola.

I gruppi sarebbero stati capeggiati da Francesco Montagno Bozzone, Eugenio Spitaleri a Bronte e Maletto e Mario Galati Rando a Maniace. Ma ci sarebbero stati tanti soggetti in qualche modo “a disposizione”: manovalanza, in giro per il traffico di droga a piccole richieste di pizzo.

Piccole somme, ma minacce gravissime

A Bronte il giovane Renato Augusta, 33enne, girava per conto di Cosa Nostra ma si “accontentava”, per così dire, di piccole somme. Non è accusato di associazione mafiosa, ma di ipotesi di estorsione aggravata. C’è il metodo mafioso e l’aggravante del vincolo associativo.

L’11 settembre del 2022, secondo la Dda di Catania, ha praticamente estratto dalla macchina una persone, a Bronte, per farsi dare 100 euro.  Il tutto con minacce a dir poco inquietanti: “Vi faccio fare la fine dei porci”. “Qua comando io… la situazione ce l’ho io sotto controllo… il paese è mio… mi sono fatto otto anni di galera e non sai chi sono io…”.

L’arma “attaccata nel gancio”

Avrebbe fatto capire di essere in possesso di un’arma dicendo, inoltre: “Ce l’ho attaccata nel gancio… non ci metto niente, la vado a prendere e vi stendo tutti… bum bum… ti pare che mi spavento? Non ci metto niente, ora prendi i soldi e me li dai”.

Assieme a Giuseppe Incognito, un altro degli arrestati, Augusta avrebbe anche chiesto 500 euro per cercare un bobcat rubato a un imprenditore nel Milanese. Pure qui, avrebbe prospettato, con metodo mafioso, di perdere definitivamente il bobcat, se la vittima non avesse pagato. E si sarebbe fatto dare, sempre Augusta, piccole somme di denaro dal gestore di un negozio piccole somme di volta in volta, 50 o 100 euro alla volta.

L’organizzazione di trafficanti di droga

Dalle carte del blitz Saracena, un’ordinanza che è un mattone di 635 pagine, emessa dal gip Giuseppina Montuori su richiesta della Dda catanese, emerge anche il cartello dei presunti trafficanti di droga. Operava, secondo l’accusa, nei tre centri oggetto dell’indagine, ma pure ad Adrano, per favorire il clan dei Mazzei.

L’accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga è contestata a Mario e Sebastiano Galati Rando, Carmelo Conti Taguali, Stefano Lombardo Pontillo e un indagato a piede libero.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI