Catania, il porto e la droga dal Sud America: blitz, sei arresti NOMI

Catania, il porto e la droga dal Sud America: blitz, sei arresti NOMI

Operazione della guardia di finanza, il VIDEO

CATANIA – Blitz della guardia di finanza, eseguite sei misure a carico di presunti componenti di un’organizzazione che operava nel porto di Catania per il traffico di droga.

Catania, blitz della Finanza

La guardia di finanza ha eseguito sei arresti. Determinanti le dichiarazioni rese da due collaboratori di giustizia, già esponenti di spicco, rispettivamente, dei clan mafiosi degli “Strano” di Monte Po’ e dei “Cappello” di Catania, che avevano indicato il porto etneo “quale punto terminale
di arrivo di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente del tipo cocaina
, sfruttando le movimentazioni commerciali in ingresso in quell’area, e riferito che al suo interno avrebbero operato affiliati al clan Pillera-Puntina”.

Il clan, con un compenso “pari al 30-40% del quantitativo”, avrebbe “favorito l’ingresso e la successiva esfiltrazione di sostanza stupefacente giunta a bordo di navi cargo provenienti dal SudAmerica”.

Le indagini

Indagini accurate, quelle svolte dalle unità specializzate del nucleo Pef di Catania-Gruppo operativo antidroga del Gico, coordinate dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e dalle sostitute Tiziana Laudani e Michela Maresca.

I finanzieri hanno indagato su alcuni sequestri di narcotici, rinvenuti all’interno di cointainers che si trovavano nel porto di Catania.

Gli investigatori hanno annotato “la presenza nei medesimi giorni di determinati soggetti, legati da vincoli familiari e risultati dipendenti della società di gestione della logistica per il porto etneo”.

Gli inquirenti hanno così identificato Angelo Sanfilippo, gravato da condanna del 2010 per narcotraffico e uno dei tre figli, Melino Sanfilippo, “entrambi operanti in qualità di dipendenti della società Società Europea Servizi Terminalistici Srl”.

Il ruolo di Sanfilippo

Angelo Sanfilippo avrebbe avuto “rapporti – scrive la procura di Catania – con soggetti ritenuto legati al clan Pillera Puntina e, in particolare, con Angelo Di Mauro, soggetto già condannato per associazione mafiosa e associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti”.

Dalle intercettazioni è emerso che Sanfilippo era particolarmente attento nell’utilizzo dei cellulari e guidava autovetture intestate ad alcuni familiari.

I finanzieri parlano della “sistematica operatività” di Angelo Sanfilippo, che avrebbe utilizzato in modo strumentale una società che operava nel porto di Catania per la movimentazione dei containers.

Il traffico di droga

Agli atti ci sono le indagini sul traffico di oltre mezza tonnellata di cocaina. Nel 2022, la guardia di finanza ha sequestrato 110 kg di cocaina occultata nel tetto di un container proveniente dal Sud America. In quel momento è emerso il coinvolgimento di Angelo Sanfilippo. Coinvolto anche Giuseppe Curciarello di Siderno, che “sarebbe stato l’organizzatore dell’importazione”.

Emersi “elementi indiziari” anche a carico di Angelo Di Mauro e Antonino Vasta, indicato da un collaboratore di giustizia come “appartenente alla famiglia Cappello di Catania e nipote di Franco Egitto”.

Entrambi, secondo le ipotesi investigative, “avrebbero operato per i Sanfilippo ai fini del tentativo di recupero del narcotico”. Coinvolto anche un affiliato alla ‘ndrina Molè di Gioia Tauro al quale Curciarello avrebbe chiesto un aiuto.

I sequestri di cocaina

Nel febbraio del 2023 la guardia di finanza di Salerno ha sequestrato 60 kg di cocaina all’interno di un container di frutta esotica. Dalle indagini è emerso il coinvolgimento del catanese Salvatore Fichera, “destinatario della partita di droga”. Gli stupefacenti dovevano arrivare nel porto di Catania, Melino Sanfilippo si sarebbe attivato per recuperare la droga.

Nel dicembre del 2023 i finanzieri hanno sequestrato 45 kg di cocaina nella zona industriale di Catania, dopo il trasferimento del container con gli stupefacenti nella sede di un’impresa. Le cimici hanno registrato le conversazioni nella casa di Angelo Sanfilippo, recluso ai domiciliari a Torino e l’interessamento del figlio Melino per il recupero, nel porto di Catania, di un ulteriore carico di droga.

Dalle indagini è emerso anche il coinvolgimento di Salvatore Russo, detto ‘Turi u carruzzeri’.

Complessivamente, i finanzieri hanno eseguito un sequestro da 7,7 milioni di euro a carico di Angelo di Mauro, Salvatore Fichera, Angelo e Melino Sanfilippo e Antonino Vasta.

I nominativi

Sono stati arrestati Giuseppe Curciarello, Angelo Di Mauro detto ‘Veleno’, Salvatore Fichera detto ‘Salvuccio’, Angelo Sanfilippo, Melino Sanfilippo, Antonino Vasta detto ‘Nino’.


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