Costa: "La Fiera smantellata come il pool antimafia"

Costa: “La Fiera smantellata come il pool antimafia”

Il durissimo atto d'accusa dell'ex commissario Covid.
L'INTERVISTA
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2 min di lettura

“Vorrei parlare un’altra volta della vicenda della Fiera e poi basta. Possiamo?”.
Certo, dottore Costa

E il dottore Renato Costa, da qualche giorno non più commissario, parla e, come si dice, non le manda a dire.

Permette una domanda preliminare, dottore Costa?
“Certamente”.

Lei interviene perché è arrabbiato di non essere più il commissario per l’emergenza Covid?
“Assolutamente, no. Sono tornato nel mio reparto al Policlinico e sono felicissimo. Ora le mando una foto in camice, dalla mia stanza. Solo che non riesco a vedere, quello che accade, senza denunciarlo”.

Cosa accade, secondo lei?
“I segnali sono univoci. La Fiera è stata smantellata e non esiste più. Un’idea di sanità che sarebbe stata utile, pandemia o non pandemia, è stata presa e messa da parte”.

Ma, nei suoi locali e spazi, saranno ancora somministrati tamponi e vaccini, sotto il controllo dell’Asp.
“Appunto, la Fiera non era soltanto vaccini e tamponi. Era un modello che seguiva le persone, ogni persona, nelle esigenze e nei bisogni. Parlo di terapie domiciliari, di vaccini a casa dei più fragili e di una attenzione che non c’è più. Siamo tornati all’antica. E poi…”.

E poi?
“Mi hanno informato che è stata presentata una interrogazione al consiglio comunale. Gli spazi non sono dell’Asp, ma del Comune che aveva stipulato un accordo con la struttura commissariale. Si vuole sapere se qualcuno si è premurato di aggiornare quel rapporto che, nel frattempo, è scaduto. In ogni caso, sarebbe un problema sanabile. Ma…”.

Ma?
“C’è stata troppa fretta. Forse per cancellare quello che abbiamo vissuto. Le professionalità sono state smembrate, suddivise, parcellizzate. Mi viene in mente una similitudine, lontana e paradossale quanto si vuole, però, secondo me, calzante”.

Cioè?
“E’ come quando a Palermo fu annullato, di fatto, il pool antimafia”.

Non le sembra un paragone eccessivo?
“E’ un paradosso, appunto, che contiene delle verità, amarissime. Ma è l’ultima volta che ne parlo. Abbiamo fatto un lavoro che era funzionale al controllo della curva pandemica e adesso non c’è più. Speriamo che il Covid scelga di lasciarci in pace”.

E lei?
“Io non mi dovevo certo collocare e non cercavo trampolini di lancio. Ho dato tutto me stesso e sono contento”.

E’ contento, dottore Costa?
“Le mando la foto, così vedrà che sorrido”. (rp)


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