Dottore Renato Costa, commissario per l’emergenza Covid dell’area metropolitana di Palermo, ha visto lo show di Checco Zalone a Sanremo?
“Non guardo Sanremo, l’ho visto dopo, quando se n’è parlato”.
E cosa ne pensa?
“Sono dispiaciuto e amareggiato e a me Zalone piace. Ma non si può cantare: ‘Pandemia, ora che vai via’, mentre la gente muore. Ho avuto immediatamente la visione di un televisore acceso in un reparto di terapia intensiva, con una persona che fatica a respirare, sotto il casco, mentre guarda un comico che prende in giro il Covid. Ci vorrebbe un po’ di rossore e di senso della vergogna”.
La sento arrabbiato.
“Sì, perché non c’è memoria ed è un segnale brutto, mentre siamo ancora in emergenza”.
Ma tutti dicono che l’emergenza sta finendo, anche lei era ottimista.
“Io, come ho chiarito, sono ottimista, in prospettiva, sul fatto che il virus si possa endemizzare nel tempo. Ma ci sono alcune aspetti da specificare: solo i vaccinati con tre dosi possono dirsi ragionevolmente al sicuro. E siamo ancora in emergenza pandemica a livello globale”.
Tiriamo le somme.
“Non si può ridicolizzare una tragedia perché farlo diventa offensivo, con tutte le migliori intenzioni. Penso a chi soffre, a chi ha perso qualcuno. Certo, ecco il messaggio, dobbiamo essere prudenti ma non vivere nell’angoscia, soprattutto per i bambini che hanno sofferto tantissimo”.
Una sofferenza che si tocca con mano.
“La vediamo ogni giorno e facciamo del nostro meglio. Vorrei aggiungere, se me lo permette, qualcosa sulle parole dell’onorevole Cracolici”.
Che, ieri, ha parlato di posti letto che non ci sono e di modalità di ricovero che lasciano pensare. Prego.
“Ecco, appunto. L’onorevole Cracolici ha tirato in ballo certe presunte affermazioni dell’ingegnere La Rocca e io sono sicuro che l’ingegnere non abbia detto quello, non in quei termini”.
Come fa ad esserne sicuro? Lei, commissario, non era presente.
“Perché tanti mi hanno riportato, con precisione una versione diversa e perché conosco Mario La Rocca, lavorando a stretto contatto con lui almeno dodici ore al giorno. E so come la pensa”.
Ma la critica è consentita o no?
“Ovviamente, purché si basi su dati di fatto che non ci risultano. Nessuno che soffra di un’altra patologia ha avuto mai un ricovero negato, in Sicilia, per i posti letto occupati da malati Covid. Una Regione che fa questo merita apprezzamento”.
Insomma, anche qui mi pare arrabbiato…
“Sono sempre amareggiato. Noto che l’onorevole Cracolici fa un riferimento di carattere religioso. Che vuole che le dica? Io, se avrò un problema di salute, mi rivolgerò alla Sanità siciliana, perché so che funziona bene. Lui, magari, andrà in parrocchia”.