PALERMO – Sono 44 i nuovi casi di Covid 19 registrati in Sicilia nelle ultime 24 ore. Fra questi 7 sono migranti. Casi che portano a 828 gli attuali positivi totali nell’isola. Di questi 775 sono in isolamento domiciliare mentre 53 sono i casi che necessitano di cure ospedaliere con un incremento rispetto a ieri soprattutto in terapia intensiva dove adesso i ricoverati sono 8 mentre 45 si trovano in corsia in regime di ricovero ordinario. Sono stati eseguiti 3.129 i nuovi tamponi che portano quasi a 322 mila il totale generale dei tamponi. Resta fermo a 286 il totale delle vittime di questa epidemia nell’isola. Sei sono, invece, i pazienti guariti. La divisione fra le province mostra 16 casi a Catania che è sempre la provincia con il maggior numero, 10 casi a Ragusa dove, però, si registrano tutti i 7 migranti positivi della giornata. Ci sono poi 8 casi a Caltanissetta, 6 a Palermo, 2 a Siracusa e 1 ciascuno nelle province di Agrigento e Messina.
IL DATO PIÙ ALTO DA MAGGIO
Il dato nazionale di oggi sui nuovi malati di Covid nelle ultime 24 ore dice +947: non si registrava dal 14 maggio scorso, quando erano stati 992 i nuovi positivi in un giorno. Il totale dei contagi dall’inizio dell’emergenza ha raggiunto quota 257.065. Sono complessivamente 35.427 i decessi (+9).
“GUAI A PENSARE DI AVERE VINTO”
“Guai a pensare che partita sia vinta”, ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza, riferendosi alla pandemia di Covid-19 nel suo intervento al Meeting di Rimini. “Abbiamo fatto pezzo di strada fondamentale ed è ora di guardare al futuro”, ha aggiunto. “Credo che siamo fuori dalla tempesta”, ha aggiunto, “ma non siamo in un porto sicuro”, ha detto riferendosi ai “mesi difficili” trascorsi e “c’è bisogno ancora di grande livello di attenzione e di rafforzare il Servizio Sanitario Nazionale”. Da Speranza anche un appello ai giovani, fra i quali si sta diffondendo recentemente il contagio da nuovo coronavirus, perché proteggano genitori e nonni: “L’età media dei contagiati è scesa a 30 anni”, ha detto il ministro riferendosi al dato contenuto nell’ultimo monitoraggio di Istituto Superiore di Sanità (Iss) e ministero. Molti dei giovani contagiati, ha proseguito, “hanno sintomi debolissimi o non hanno sintomi, ma presto il contagio potrebbe arrivare a genitori e nonni”.