CATANIA – La curva cresce. Non in modo galoppante, ma comunque cresce. I contagi aumentano in modo costante da alcune settimane. Un trend che purtroppo accomuna le province siciliane. Catania, ormai è un dato diventato abituale, resta il territorio con il più alto numero di positivi a livello giornaliero. Questo è quanto ci racconta il bollettino del Ministero della Salute che ogni pomeriggio, come una sorta di rito del the, leggiamo e tentiamo di analizzare.
Adesso il pensiero è tutto al Natale. La paura di festività blindate ora si fa sentire. Da Roma a Palermo si cerca di attuare strategie utili a fermare la diffusione del virus. Ma l’unica arma – dicono gli esperti – è la vaccinazione.
La fotografia, forse più realista, di quanto sia precipitata la situazione dell’emergenza covid rispetto alle scorse settimane è quella che viene dai reparti di Rianimazione. I posti letto occupati in terapia intensiva sono cresciuti, ma i livelli “non sarebbero allarmanti”. Però, uno dei due posti Ecmo, respirazione extracorporea, del Policlinico da quasi due settimane ospita un paziente 57enne. Questa mattina, per la prima volta dal suo ricovero, “il polmone sta reagendo”. Per il direttore di Anestesia e Rianimazione del Policlinico – San Marco, Ettore Panascia un ottimo segnale. Se tutto procederà in questa direzione domani potrebbero essere tolte anche le cannule. Ma bisogna aspettare.
Panascia, a differenza di altri medici, non fa pronostici apocalittici. “Natale? Io non sono catastrofico. Il mio pensiero è che già partecipiamo a feste e riunioni senza particolari incrementi dei contagi. Ritengo che probabilmente avremo un aumento dei positivi dopo le feste, ma non credo – commenta – che arriveremo a 30.000 contagi in Italia. Spero di non essere smentito”
L’incremento che si sta registrando lo preoccupa, “ma credo che già siamo abbastanza assembrati. Molto dipenderà da quanti faranno la terza dose da qua a Natale. È l’unica variante da prendere in considerazione”, conclude.

