Sicilia, mascherine all'aperto e controlli per salvare il Natale

Sicilia, mascherine all’aperto e controlli per salvare il Natale

Corsa contro il tempo. Le nuove probabili regole in Sicilia.

Mascherine all’aperto, non solo nei luoghi particolarmente affollati, e una maggiore stretta sui controlli nei porti e negli aeroporti. La prossima ordinanza del presidente della Regione, Nello Musumeci, punta a coprire ancora di più l’Isola che attende l’impatto con la variante Omicron del Covid, alle soglie del Natale. Si tratta soltanto di leggere il provvedimento nero su bianco e sarà una questione di tempi stretti, proprio perché il tempo stringe.

Mascherine anche all’aperto

La novità più importante sarà quella della mascherina all’aperto ovunque, se non ci saranno cambiamenti rispetto all’ipotesi che si studia in queste ore, non soltanto in presenza di folla o di assembramenti, secondo quanto già prevedono, peraltro, le norme nazionali e le ultime ordinanze regionali. Un provvedimento che mira a stroncare la trasmissione del virus. Verranno potenziati i controlli in porti e aeroporti e sarà implementato il sequenziamento dei tamponi, per individuare nuovi focolai e i casi di variante Omicron sul territorio.

I segnali da seguire

Il momento è complicato, anche a prescindere dalla variante. I segnali da tenere sott’occhio non mancano, secondo l’ultimo rapporto del Dasoe di qualche giorno fa: “Continua la tendenza all’incremento dei nuovi casi anche nella settimana tra il 15 ed il 21 novembre 2021. L’incidenza cumulativa mostra un incremento di 284 nuovi casi, raggiungendo il valore di 77,30/100.000 abitanti. Nella settimana in esame il rischio più elevato rispetto alla media regionale, in termini di nuovi casi su popolazione residente, si concentra ancora nelle province di Messina (125,24 nuovi casi su 100.000 abitanti) e Catania (106,3). L’incidenza aumenta in tutte le fasce di età e rimane più alta nella fascia di età scolare, tra i 6/10 anni (163,55) e 11/13 anni (143,87) doppia rispetto alla media, ed in quella tra i 3 ed i 5 anni. Si mantiene tuttavia ancora limitato l’incremento di nuove ospedalizzazioni (184) con prevalenza di occupazione dei posti letto cresciuta di poco rispetto alla settimana precedente. L’ospedalizzazione interessa prevalentemente (85%) soggetti non vaccinati o con ciclo di vaccinazione incompleto. Resta stabile la letalità”. Il virus circola. Ci sono dei contagi in età scolare che aumentano. Bisogna procedere con le terze dosi e cominciare, come dovrebbe accadere dal 23 dicembre, a immunizzare i bambini.

Omicron, cosa sappiamo

Cosa sappiamo della variante Omicron e della sua eventuale maggiore pericolosità? Ancora poco. Ma non è detto che il diavolo sia così brutto come, a prima vista, sembra. Sul punto il professore Antonio Cascio, infettivologo, ha rilasciato una intervista a LiveSicilia.it. “Il vaccino funziona e che anche la variante Omicron sembra rispondere alla vaccinazione – ha detto il professore -. Perfino le notizie che arrivano dal Sudafrica appaiono confortanti, perché non c’è l’evidenza che la mutazione provochi forme più gravi. Le varianti si generano soprattutto dove ci sono meno vaccinati, non è una novità. Ne vedremo altre e dovremo essere attenti nel tracciarle, per scoprire se sono più contagiose, se generano forme più gravi, senza fare terrorismo”.


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