Covid, stop alle mascherine al chiuso, Costa: segnale di fiducia - Live Sicilia

Covid: stop alle mascherine al chiuso, Costa: segnale di fiducia

Il sottosegretario alla Salute sulla fine dello stati di emergenza, sui vaccini e sulla gestione sanitaria dei profughi dall'Ucraina
LA PANDEMIA
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ROMA – “Il segnale di levare l’obbligo di mascherine è un segnale importante di fiducia a quei cittadini che da due anni rispettano regole e si sono vaccinati”. Come oggi avviene per le mascherine all’aperto, “per le quali, nonostante, non ci sia l’obbligo molti continuano a indossarle, così avverrà al chiuso e allo stadio. Negli italiani è nato un senso di autoprotezione che sarò molto utile per le prossime settimane”. Così il sottosegretario alla Salute Andrea Costa a Sky Tg24 commentando lo stop all’obbligo di mascherine da fine aprile. Con chi dice che, con gli stadi aperti al 100% bisogna continuare a tenerle per non mettere a repentaglio l’estate, “non sono d’accordo”, afferma Costa, “i dati dicono che siamo in una fase positiva e non dobbiamo pregiudicare troppo il presente per paura del domani”.

Costa: “Fine dello stato d’emergenza non è la fine del Covid”

“Con la fine dello stato di emergenza – ha aggiunto Costa – il nostro Paese non è fuori dalla pandemia, assolutamente no. Siamo solo in una fase di gestione diversa. Anche per quanto riguarda la struttura centrale: non c’è più il commissario Figliuolo alla guida, ma tutta la rete e la struttura logistica che è stata improntata in questi anni rimane ed è a disposizione del Paese, pronta in caso di necessità. Non è che smantelliamo tutto con la fine della emergenza. Siamo ancora in pandemia – ha concluso – e il virus continua a circolare”.

Vaccini e tamponi per chi arriva dall’Ucraina

Poi la pagina dedicata all’Ucraina e all’arrivo dei profughi. “Le regioni – ha raccontato Costa – stanno rispondendo in maniera importante, diamo loro assistenza sanitaria, mettiamo a disposizione non solo vaccinazioni per il Covid ma anche per polio e morbillo”. È una situazione “che dobbiamo monitorare ogni giorno, ma in tutte le regioni sono stati predisposti punti vaccinali e di accoglienza, in cui viene fatto il tampone e data la possibilità di somministrare il vaccino. E diamo massima assistenza anche dal punto psicologico perché arrivano molte persone che hanno bisogno anche di questo”.

Dosi booster da completare

“Oggi dobbiamo completare la somministrazione della dose booster per circa 7 milioni di italiani, perché è proprio la terza dose che ci protegge di più dalle conseguenze gravi della malattia. Detto questo, dobbiamo guardare alle prossime settimane con prudenza e responsabilità ma anche con fiducia perché oggi il 92% della popolazione è vaccinata e questo ci permette di affrontare il futuro con maggiore serenità”.


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