ROMA – Dal 5 all’11 gennaio, “continua a crescere la pressione sugli ospedali sia nei reparti di area medica che nelle intensive”. Salgono infatti del 31% i ricoveri di pazienti Covid-19 con sintomi (passati da 12.912 della settimana precedente a 17.067) e del 20,5% le terapie intensive (passate da 1.392 a 1.677). Ma a crescere del 35,4% sono anche i decessi. Lo rileva il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe, che sottolinea come “il sovraccarico degli ospedali comporti il rinvio della cura di altre malattie”.
“Aumentano ancora – afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari del Gimbe – i posti letto occupati da pazienti Covid: rispetto alla settimana precedente +20,5% in area medica e +32,2% in terapia intensiva”. All’11 gennaio, il tasso di occupazione nazionale da parte di pazienti Covid è del 26,6% in area medica e del 18,2% in area critica. Ad eccezione di Molise e Sardegna, tutte le Regioni superano la soglia del 15% in area medica, con la Valle d’Aosta che raggiunge il 53,5%; ad eccezione di Basilicata, Molise e Puglia tutte superano la soglia del 10% in area critica, con la Provincia di Trento che si attesta al 31,1%.
“Ci troviamo in una fase estremamente critica della pandemia – spiega il presidente Gimbe Nino Cartabellotta – in cui distorte narrative ottimistiche appannano l’insufficienza delle misure per rallentare la curva dei contagi e sottovalutano i rischi per la salute delle persone e per l’economia del Paese. Innanzitutto, l’ingente numero di nuovi casi, in continua crescita, dopo aver mandato in tilt i servizi territoriali sta determinando la progressiva saturazione degli ospedali, con limitazione degli interventi chirurgici programmati, anche in pazienti oncologici, e la riduzione delle capacità assistenziali”. In secondo luogo, “l’enorme numero di persone positive sta progressivamente paralizzando numerosi servizi essenziali: dai trasporti alla scuola, dalla sanità agli uffici pubblici”.
Nella settimana dal 5 all’11 gennaio si rileva un aumento del 49% dei nuovi casi di Covid-19, che sono stati un milione e 207.689 rispetto agli 810.535 della settimana precedente. In forte crescita sono anche i casi attualmente positivi: sono 2.134.139 rispetto a 1.265.297 della settimana precedente, pari a +68,7%. Mentre l’incidenza di nuovi casi di infezione da Sars-Cov-2 in 56 province supera i 2000 casi per 100.000 abitanti. La Fondazione Gimbe parla di “misure insufficienti a frenare la salita dei contagi”. “Nell’ultima settimana – dichiara Nino Cartabellotta, presidente Gimbe – si è registrata un’ulteriore impennata di nuovi casi che hanno superato quota 1,2 milioni, con un incremento che sfiora il 50% rispetto alla settimana precedente e una media giornaliera che aumenta da 128.801 del 5 gennaio a 172.559 l’11 gennaio (+34%)”. In tutte le Regioni si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi: dallo 0,5% dell’Umbria al 208,7% della Liguria.
Le 56 Province in cui l’incidenza supera i 2.000 casi per 100.000 abitanti sono: Rimini (4469), Forlì-Cesena (3462), Ravenna (3382), Modena (3340), Firenze (3031), Lodi (3016), Monza e della Brianza (2858), Bologna (2806), Varese (2776), Trento (2774), Sondrio (2771), Brescia (2751), Reggio nell’Emilia (2722), Milano (2636), Prato (2625), Pisa (2615), Como (2596), Napoli (2584), Verbano-Cusio-Ossola (2575), Pavia (2567), La Spezia (2531), Pistoia (2529), Rovigo (2483), Aosta (2452), Lecco (2451), Caltanissetta (2435), Parma (2402), Verona (2390), Cremona (2389), Teramo (2385), Genova (2377), Savona (2349), Ferrara (2344), Chieti (2328), Lucca (2324), Bergamo (2320), Terni (2311), Mantova (2224), Arezzo (2222), Imperia (2206), Cuneo (2187), Piacenza (2173), Bolzano (2168), Biella (2163), Massa Carrara (2160), Vicenza (2133), Siena (2131), Livorno (2120), Pordenone (2105), Treviso (2082), Trieste (2071), Salerno (2047), Pescara (2041), Torino (2036), Caserta (2031) e Asti (2028).”Nell’ultima settimana – dichiara Nino Cartabellotta, presidenteGimbe – si è registrata un’ulteriore impennata di nuovi casi che hanno superato quota 1,2 milioni, con un incremento che sfiora il 50% rispetto alla settimana precedente e una media giornaliera che aumenta da 128.801 del 5 gennaio a 172.559 l’11 gennaio (+34%)”. In tutte le Regioni si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi: dallo 0,5% dell’Umbria al 208,7% della Liguria. Le 56 Province in cui l’incidenza supera i 2.000 casi per 100.000 abitanti sono: Rimini (4469), Forlì-Cesena (3462), Ravenna (3382), Modena (3340), Firenze (3031), Lodi (3016), Monza e della Brianza (2858), Bologna (2806), Varese (2776), Trento (2774), Sondrio (2771), Brescia (2751), Reggio nell’Emilia (2722), Milano (2636), Prato (2625), Pisa (2615), Como (2596), Napoli (2584), Verbano-Cusio-Ossola (2575), Pavia (2567), La Spezia (2531), Pistoia (2529), Rovigo (2483), Aosta (2452), Lecco (2451), Caltanissetta (2435), Parma (2402), Verona (2390), Cremona (2389), Teramo (2385), Genova (2377), Savona (2349), Ferrara (2344), Chieti (2328), Lucca (2324), Bergamo (2320), Terni (2311), Mantova (2224), Arezzo (2222), Imperia (2206), Cuneo (2187), Piacenza (2173), Bolzano (2168), Biella (2163), Massa Carrara (2160), Vicenza (2133), Siena (2131), Livorno (2120), Pordenone (2105), Treviso (2082), Trieste (2071), Salerno (2047), Pescara (2041), Torino (2036), Caserta (2031) e Asti (2028).
Nella settimana dal 3 all’11 gennaio 2022 si registrano 483.512 nuovi vaccinati (+62,1%) rispetto ai 298.253 della settimana precedente. L’aumento riguarda in particolare la fascia 5-11 (267.412; +53,3%) e quella 12-19 (61.778; +65,5%), “mentre la recente introduzione dell’obbligo vaccinale per gli over 50 al momento non ha sortito grandi effetti, visto che in questa fascia anagrafica i nuovi vaccinati sono solo 73.690”. All’11 gennaio rimangono 8,61 milioni di persone senza nemmeno una dose, di cui 2,21 milioni sono over 50 ad elevato rischio di malattia grave e ospedalizzazione. Lo indica il nuovo monitoraggio della Fondazione Gimbe.
Al 12 gennaio (ore 7) sono state somministrate 24.314.983 terze dosi di vaccino anti Covid. In base alla platea ufficiale di 39.5 milioni di persone (aggiornata al 10 gennaio), il tasso di copertura nazionale è del 61,5% ma con nette differenze regionali: si va dal 53,4% della Sicilia al 70,5% della Valle D’Aosta. Lo rileva il nuovo monitoraggio della Fondazione Gimbe. Le coperture, inoltre, “sono molto variabili sul fronte dei richiami” a seconda delle fasce di età: negli over 80 hanno raggiunto il 77,8%, nella fascia 70-79 il 70,1% e in quella 60-69 anni il 61,9%. Sempre in base ai dati aggiornati al 12 gennaio, l’82,8% della popolazione (49 milioni) ha ricevuto almeno una dose di vaccino (+520.427 rispetto alla settimana precedente) e il 79% (46.812.850) ha completato il ciclo (+327.923).
Nella settimana appena trascorsa si registra un aumento del 6,8% del numero dei tamponi totali, passati dai 6.487.127 fatti tra il 29 dicembre il 4 gennaio ai 6.926.539 del periodo 5-11 gennaio. L’incremento riguarda sia i rapidi (+299.066 pari a +6,6%) che i molecolari (+140.346, pari al +7,1%). Lo rileva il nuovo monitoraggio della Fondazione Gimbe. Tuttavia, si legge nel report, “l’aumentata attività di testing, influenza solo marginalmente la crescita dei nuovi casi, considerato l’aumento dei tassi di positività dei tamponi: la media settimanale, infatti, è salita dall’8,2% al 14,3% per gli antigenici rapidi e dal 24% al 25,5% per i tamponi molecolari”.