Crac del vecchio Palermo, nuova accusa: "Bancarotta fraudolenta"

Crac del vecchio Palermo, nuova accusa: “Bancarotta fraudolenta”

Cambia il capo di imputazione

PALERMO – Cambia il capo di imputazione al processo scaturito dal fallimento del vecchio Palermo calcio. Gli imputati adesso devono difendersi anche dall’accusa di bancarotta fraudolenta.

Dopo la morte del patron Maurizio Zamparini sotto processo davanti alla quarta sezione del Tribunale ci sono il commercialista e presidente del Collegio sindacale Anastasio Morosi, la segretaria di Zamparini, Alessandra Bonometti, e uno dei sindaci della società, Enzo Caimi.

Gli inziali capi imputazione erano falso in bilancio, false comunicazioni sociali e agli organi di vigilanza e autoriciclaggio. Ora viene ipotizzata la bancarotta fraudolenta. Attraverso una serie di operazioni avrebbero fatto comparire in bilancio un attivo di 11 milioni, a fronte di un patrimonio reale in negativo di 36 milioni di euro.

Bonometti, procuratrice speciale della Us Città di Palermo, avrebbe messo la firma in qualità di procuratrice speciale nella doppia cessione del marchio a Mepal prima e ad Alyssa poi. I sindaci che si sono avvicendati nulla avrebbero obiettato.


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