Cresta nell’erogazione di carburante scoperta dalla guardia di finanza a Palermo. Quattro distributori su 11 controllati non rispettavano la normativa che garantisce, a tutela dei consumatori, la perfetta corrispondenza della quantità di benzina o gasolio erogati rispetto a quello acquistato.
Nel più grave dei casi scoperti il gestore, è stato anche denunciato, perché per aggirare il sistema di controlli, aveva modificato le colonnine di erogazione in modo da poter rimuovere il vetrino che protegge da manomissioni il contatore del totale dei litri di carburante erogato, azzerandolo così come si fa per i contachilometri delle automobili.
In questo modo decideva autonomamente la quantità di carburante che risultava aver venduto e, quindi, gli introiti da dichiarare al fisco, evadendo le imposte sui carburanti e riuscendo a vendere anche prodotto acquistato in nero e quindi di qualità non sicura: per lui l’accusa è di aver volontariamente alterato i congegni metrici e di frode in commercio.
Sequestrato l’impianto con 17mila litri di carburante nelle cisterne per un valore complessivo pari a oltre mezzo milione di euro. Gli altri tre impianti della città, invece, sono stati sequestrati perché non rispettavano i requisiti previsti dalla legge in tema di strumenti metrici: in particolare, le infrazioni riguardavano le verifiche periodiche del corretto funzionamento degli erogatori.