CATANIA – Il trasporto pubblico agonizza in città. I crediti vantati dall’Azienda metropolitana trasporti – quasi sessanta milioni di euro – non riscossi stanno seriamente minando la sopravvivenza della società che garantisce la mobilità cittadina, seppur nell’ultimo periodo a singhiozzo. Toccherebbe però alla Regione, come confermato in conferenza stampa dal primo cittadino, Enzo Bianco, sbloccare una situazione che sta compromettendo Amt, dipendenti e cittadini, dando seguito a una conciliazione già avviata per far avere qualche milione di “respiro” alla società.
Ma, per i sindacati autonomi Fast Confsal e Cisal, il governo regionale dovrebbe fare molto di più: dare seguito alla riforma del trasporto pubblico perché, al di là della contingenza, la questione potrebbe ripetersi senza i dovuti correttivi. Di seguito il comunicato congiunto dei due sindacati.
“Il Governo Regionale, ancora una volta, ha mancato all’appuntamento con la riforma del sistema di trasporto pubblico locale, in attuazione dei principi stabiliti nel D. Lgs 19 novembre 1997, n. 422, motivo per cui, gli attuali servizi sono affidati sotto forma di contratti di affidamento provvisorio. Infatti, basta ricordare che la predisposizione di un disegno di legge di riforma del settore, approvato dalla Giunta di Governo con deliberazione n.265 del 7 agosto 2002 è attualmente ancora in corso di esame presso la 4^ Commissione dell’Assemblea legislativa siciliana, nonché l’approvazione del Piano Direttore, parte principale del Piano Regionale Trasporti.
Eppure, l’obiettivo principale della riforma era quello di promuovere una modernizzazione del settore, facendo leva su alcuni punti qualificanti, quali: il recupero della programmazione territoriale, il decentramento delle funzioni alle Regioni (e da queste agli Enti locali in una logica di sussidiarietà), la liberalizzazione del settore attraverso l’affidamento dei servizi con procedure concorsuali.
Mentre, nulla di tutto questo è potuto avvenire, di converso, il taglio dei finanziamenti deciso dalla Regione che ha apportato riduzioni al capitolo di spesa dei trasporti, con una decurtazione dei corrispettivi a partire dal 2012 , ha “ concretizzato nei riguardi dell’AMT/S.p.A., Partecipata del Comune di Catania, il doppio taglio chilometrico del 36% (20+16), e con esso, l’impoverimento della stessa Società, il malessere dei suoi lavoratori e un servizio di trasporto pubblico urbano inefficiente e inadeguato per la collettività catanese”.
Malgrado tutto, come sindacati, abbiamo motivo ancora di ritenere che “ l’Assessore Regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità, saprà recuperare il terreno perduto dai Suoi predecessori, dotando la Sicilia entrò la fine del proprio mandato istituzionale di una Legge organica di riforma del TPL, nonché, far pervenire quanto prima possibile all’Amt/ S.p.A., i crediti, dalla stessa vantati nei riguardi della Regione che a detta del suo Presidente Lungaro, ammonterebbero a oltre 24 ml euro, oltre, a far chiudere positivamente la “transazione” relativa al doppio taglio chilometrico adoperato ingiustamente, illo tempore dalla stessa Regione nei confronti della Società Partecipata dal Comune di Catania”.
F.to R. Moschella FAISA /CISAL
“ G. Lo Schiavo FAST/CONFSAL