Crisi, crolla il mercato dell'auto | A resistere è solo il lusso - Live Sicilia

Crisi, crolla il mercato dell’auto | A resistere è solo il lusso

Il dato generale delle immatricolazioni, uno dei peggiori in tutta la Penisola, ha ovviamente creato un circolo vizioso che ha posizionato al centro della crisi le concessionarie di automobili e i loro dipendenti. E così solo nel 2012 sono state più di 95 mila le ore di cassa integrazione richieste.

PALERMO LA PIù COLPITA
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PALERMO – La crisi, il prezzo della benzina in costante aumento, le targhe alterne ed i livelli di inquinamento eternamente al limite. Queste sono fra le più importanti cause del crollo delle immatricolazioni di automobili in Italia. Ed anche Palermo, con il suo -20,1% segnalato dalla Motorizzazione Civile per il 2012, ha visto un’esponenziale e drastica diminuzione delle immatricolazioni. Con l’eccezione dei marchi di lusso: il settore delle auto di fascia medio-alta ha infatti il segno più davanti, con punte (sempre secondo i dati della Motorizzazione) del 61% per alcuni marchi.

Il dato generale delle immatricolazioni, uno dei peggiori in tutta la Penisola, ha ovviamente creato un circolo vizioso che ha posizionato al centro della crisi le concessionarie di automobili e i loro dipendenti. Secondo i dati disponibili nei database della Regione, nel 2012 sono stati 131 i lavoratori messi in cassa integrazione nell’Isola, per un totale di 95.043 ore (35 i lavoratori a 0 ore) e una spesa di oltre un milione e mezzo di euro. E il 2013 non è iniziato sotto i migliori auspici, se si considera che, nel solo primo trimestre, le richieste di Cig giunte all’Inps sono state 141, con 39.194 ore (23 lavoratori a 0 ore) ed una spesa di oltre 661.000 Euro.

A soffrire di più la crisi, nel 2012, la provincia di Palermo, con 62.785 ore per 83 lavoratori; le “meno colpite” le province di Caltanissetta, Catania e Siracusa (con tre richieste ciascuna, tutte a zero ore) ed Enna, con una sola richiesta a zero ore.

Nel solo capoluogo siciliano, il calo delle immatricolazioni ha costretto alla chiusura 11 concessionarie di svariati marchi, con annesso ricorso alla cassa integrazione straordinaria per una cinquantina di dipendenti.

Per i sindacati, la situazioni è insostenibile. Mimma Calabrò, segretario generale Fisascat Cisl Palermo, dichiara: “Speriamo che gli sforzi impiegati per evitare il licenziamento di tanti lavoratori, tramite il ricorso alla cassa integrazione, inizi a cedere il posto alla ripresa e alla piena riassunzione dei dipendenti”. “Rispetto agli altri settori – spiega Marianna Flauto della Uiltucs – la crisi ha investito il mercato dell’auto solo in una seconda fase, ma causando ugualmente gravissimi danni. La cura non può però che risiedere in tutti quegli interventi necessari per rilanciare l’intera economia. Non solo quindi interventi specifici come i tradizionali incentivi all’acquisto di nuove auto, ma soprattutto politiche di sviluppo e sgravi fiscali per le imprese, di cui dovranno farsi carico il governo nazionale e quello regionale.”

La situazione cambia invece drasticamente quando si passa alle automobili di fascia alta. Il dato più incredibile è quello riguardante il settore del nuovo: lo scorso anno sono state vendute quasi milletrecento automobili, ben cinquecento in più dell’anno precedente, con un +61% che lascia emergere chiaramente come l’auto che non conosce crisi sia quella di lusso.


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