Criticarono Beatrice Venezi, il sovrintendente sospende tre orchestrali - Live Sicilia

Criticarono Beatrice Venezi, il sovrintendente sospende tre orchestrali

Non lavoreranno e non riceveranno la retribuzione
IL CASO
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PALERMO – Il sovrintendente della Fondazione Orchestra sinfonica siciliana, Andrea Peria, ha sospeso dal lavoro e dalla retribuzione per una settimana due dei tre professori d’orchestra che il 24 gennaio scorso sul quotidiano La Repubblica avevano espresso critiche nei confronti di Beatrice Venezi giudicando la sua direzione dell’orchestra “non adeguata” e “incoerente con l’esecuzione musicale”.

Il terzo orchestrale è stato sanzionato con un solo giorno di sospensione. Il provvedimento disciplinare è stato assunto dal sovrintendente dopo avere chiesto spiegazioni ai tre musicisti che, con le loro dichiarazioni, avrebbero causato un danno di immagine al teatro. In particolare ai tre orchestrali è stato contestato di non avere espresso le loro riserve, nel corso delle prove, ai primi strumenti e alla stessa direttrice d’orchestra, incrinando il rapporto con la Venezi. Il sovrintendente Peria sottolinea che in caso di altre critiche incorrerebbero in ulteriori e più pesanti provvedimenti disciplinari.

Pirondini-Bevilacqua (M5S): “Scandaloso sanzionare chi ha criticato”

“Se sei amico/a personale di Giorgia Meloni o del suo alfiere minore Gennaro Sangiuliano non puoi essere contestato, pena un provvedimento disciplinare sul lavoro – a dichiararlo sono i senatori del M5S Luca Pirondini e Dolores Bevilacqua -. È la regola applicata dal solerte Andrea Peria, che ha sospeso dal lavoro e dalla retribuzione per una settimana due dei tre professori d’orchestra rei di aver definito “non adeguata” e “incoerente con l’esecuzione musicale” la direzione di Beatrice Venezi. È un provvedimento scandaloso che non può essere accettato e che dimostra la concezione ignobile della cultura che esprime questo governo. Porteremo questo caso all’attenzione del Parlamento con una interrogazione con questo governo siamo arrivati ben oltre l’amichettismo, colpendo deliberatamente chi osa contestare gli amichetti del capo. Le istituzioni culturali non meritano tutto questo”.

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