Crocetta incontra i No Muos |"Non avevamo scelta" - Live Sicilia

Crocetta incontra i No Muos |”Non avevamo scelta”

Il presidente della Regione e l'assessore Lo Bello hanno ricevuto una delegazione. Presenti all'incontro il sindaco di Niscemi e Fabrizio Ferrandelli, che chiede il Pd di fare le barricate a Roma. Il governatore: "Scelte fatte dal governo Lombardo. No a demagogia"

Palazzo d'Orleans
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PALERMO – Incontro a Palazzo d’Orleans tra una delegazione No Muos e il governo regionale. Il presidente Rosario Crocetta e l’assessore Mariella Lo Bello hanno visto il sindaco di Niscemi Francesco La Rosa e un gruppo di attivisti, accompagnati dal deputato regionale Fabrizio Ferrandelli. Dopo la marcia indietro della Regione sulla revoca delle autorizzazioni per i lavori nella base americana, da Niscemi è partita una protesta arrivata stamattina nel capoluogo. A quanto apprende Livesicilia, Crocetta ha spiegato nel corso dell’incontro che la decisione del governo regionale di revocare l’atto di revoca delle autorizzaizoni è stata dovuta, conseguente alla relazione dell’Istituto superiore di Sanità che ha eslcuso rischi per la salute. Uno studio che ha fatto venire meno il presupposto della revoca decisa dalla Regione, che a quel punto, secondo quanto riferito oggi dal governo alla delegazione, avrebbe rischiato di incorrere in sanzioni amministrative e in un maxi-danno erariale.

Tre i possibili interventi emersi dall’incontro. L’assessore Lo Bello ha detto che a Niscemi verrà instaurata una centralina dell’Arpa, che permetterebbe al sindaco, in caso di superamento dei limiti elettromagnetici, di bloccare l’impianto con un’ordinanza. Inoltre, Ferrandelli si è impegnato a riavviare all’Ars un ddl governativo, già depositato, per impedire la realizzazione in Sicilia di impianti nucleari e che superano i livelli di soglia dell’elettromagnetismo. Infine, la giunta regionale, vista la natura politica della vicenda, richiederà l’intervento del governo nazionale. Crocetta ha detto di voler incontrare il ministro della Difesa Mauro.

“Il governo regionale da me presieduto non ha mai condiviso, neppure sul piano di principio, l’istallazione del Muos poichè ha ritenuto sempre che tale istallazione si inserisce in un territorio fortemente degradato per presenza altri impianti, sul piano ambientale – scrive in un comunicato Crocetta, dopo l’incontro -. Il mio governo non ha mai autorizzato alcuna richiesta relativa al Muos, questo per amore di verità. L’autorizzazione Muos è precedente al nostro insediamento. Abbiamo, fino a oggi, fatto ogni tentativo possibile per impedire la continuazione dei lavori, individuando un punto estremamente critico nel fatto che lo studio sulla salute non attendibile e, pertanto, si è concordato col governo nazionale di fare effettuare un nuovo studio affidandone la realizzazione all’Istituto Superiore di Sanità. Sulla base del parere estremamente positivo espresso da tale ente, non era più perseguibile mantenere alcun divieto senza causare il default della Sicilia. Le autorizzazioni del governo Lombardo, infatti, avevano prodotto effetti economici e responsabilità nei confronti di terzi. Gli americani, infatti, sostengono che l’intero complesso Muos a livello mondiale costi 18 miliardi di dollari e che tale istallazione non può funzionare senza l’impianto di Niscemi. L’autorizzazione del governo precedente ha quindi prodotto legittimi interessi a favore di terzi che, in caso di diniego ad effettuare l’istallazione, hanno diritto di essere risarciti – spiega il governatore – . Non avevamo altra scelta se non quella del rispetto delle leggi”.

Crocetta parla anche del ddl di cui si è discusso nel corso del faccia a faccia a Palazzo d’Orleans: “Il governo regionale auspica interventi legislativi regionali – abbiamo già presentato da circa un mese un ddl – e nazionali, che possano fornire strumenti adeguati per impedire un’istallazione la cui realizzazione non rientra nei programmi del governo  Crocetta. I parlamentari, pertanto, che vogliono veramente contribuire alla causa del no Muos, piuttosto che capeggiare manifestazioni che sicuramente non possono cambiare il piano normativo, si interessassero a proporre e fare  approvare sul piano regionale e nazionale, leggi adeguate che possano realmente impedire istallazioni come il Muos, in prossimità dei centri abitati”.

Ferrandelli chiede tempi stretti: “La Commissione Ambiente e Territorio dell’Ars si riunisca, senza perder altro tempo, già martedì alla presenza del governo per esaminare e dire sì al ddl presentato dalla giunta regionale che esclude in Sicilia la possibilità di autorizzare l’istallazione di impianti e il transito di materiale nucleare, e l’autorizzazione di istallazioni ad emissioni elettromagnetiche di grandi rilevanza per poi farlo approvare dall’Assemblea regionale i primissimi di agosto – commenta alla fine dell’incontro Fabrizio Ferrandelli -. La legge, infatti, può bloccare il Muos. Contemporaneamente il Pd nazionale deve fare le barricate a Roma”.

“Occorre fare di tutto – ha aggiunto il deputato del Pd – per impedire che la Sicilia da ponte di pace venga trasformata in una portaerei di guerra. Per far questo occorre innanzitutto che i siciliani, così come fecero insieme a Pio La Torre contro l’istallazione dei missili a Comiso, si mobilitino per condizionare le scelte di politica nazionale. Il Pd a Roma e il presidente Letta, contemporaneamente, devono avere parole chiare: non possono sacrificare agli interessi di politiche strategiche di difesa un territorio votato alla natura e che va protetto perché dal turismo, dall’agricoltura e dalla pesca dipende il suo sviluppo economico”.


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