"Sui precari uno scatto di dignità | Vogliamo la Resais ente pubblico" - Live Sicilia

“Sui precari uno scatto di dignità | Vogliamo la Resais ente pubblico”

Opposizioni all'attacco: "Nuovo inganno della politica". Baccei: "Assunzioni solo dove occorrono".

Parla Crocetta
di
4 min di lettura

PALERMO – “Ieri si è concluso in modo rapido un processo portato avanti da anni, che ha sancito uno scatto di dignità della Regione rispetto a una situazione che poteva degenerare in problemi non indifferenti: 20 mila persone si sarebbero trovate licenziate e senza una prospettiva”. Lo ha detto il governatore della Sicilia Rosario Crocetta, in conferenza stampa a Palazzo D’Orleans, a Palermo, parlando della norma approvata ieri dall’Ars che consente la proroga dei contratti di 20 mila precari degli enti locali. “I contenuti di questa legge sono quelli del processo di stabilizzazione. L’accordo col governo nazionale prevedeva che loro facevano la proroga e noi la stabilizzazione. Il dato storico è che abbiamo creato gli strumenti per stabilizzare i precari. Il senso di questa norma – ha detto – è che facciamo uscire questa platea dal precariato con la possibilità di stabilizzazione, senza spese aggiuntive per i comuni. La vecchia legge prevedeva che dopo 5 anni l’ente che stabilizzava dovesse sostenere i costi, con questa legge il lavoratore resta a carico dell’amministrazione regionale”. E ancora: “Stiamo studiando la possibilità di trasformare la Resais in ente pubblico, questa è l’ intenzione del governo, l’ipotesi sarà discussa nei prossimi mesi”. 

Critiche dal vicepresidente dell’Ars Antonio Venturino: “Con l’approvazione dell’articolo 3 comma 3 del disegno di legge che riguarda la stabilizzazione del personale precario è andato in scena il nuovo inganno della politica siciliana nei confronti delle migliaia di precari della pubblica amministrazione – dice -. Su questo tema, rischiamo seriamente l’impugnativa da parte dello Stato che equivarrà a una sonora bocciatura a questa classe politica priva di alcun buon senso, ma alla continua ricerca del facile consenso”. Sulla stessa lunghezza d’onda Forza Italia, col capogruppo Marco Falcone: “Anche questa volta il governo Crocetta si è contraddistinto per non essere riuscito a dare una soluzione all’annoso problema dei precari della pubblica amministrazione siciliana, mettendo l’ennesima pezza laddove avrebbe dovuto attuare un piano di stabilizzazione vero di questi lavoratori, divenuti ormai in molti casi la nervatura principale dei nostri comuni – afferma -. Ci troviamo infatti di fronte ad un’altra proroga, provvedimento che per di più potrebbe essere impugnato dal governo nazionale, e all’inopportuna esultanza della maggioranza, per un traguardo a tutti gli effetti non raggiunto. La realtà è solo una: la montagna ha partorito un topolino. Il governo regionale avvii subito una interlocuzione seria con quello nazionale per ottenere in Parlamento una norma che salvaguardi realmente questo personale a cominciare da quello degli enti locali in condizioni di dissesto”. 

Il presidente dell’Ars, Antonio Ardizzone, lancia la palla avanti: “Abbiamo fatto solo il nostro dovere, ma ora ci aspettano due mesi molti impegnativi. La prossima sarà l’ultima legge finanziaria di questa legislatura e deve dare risposte alla categoria degli imprenditori e ai giovani. Abbiamo chiuso un capitolo, ma adesso si apre quello per certi versi più esaltante – continua – occorre dare un segnale positivo alle future generazioni, anche e soprattutto al mondo delle imprese, una categoria che non dialoga più con la politica, forse perché probabilmente agli occhi degli imprenditori siamo diventati autoreferenziali. Non deve passare il messaggio errato che in aula si discute solo di precariato e non si guardi alle prospettive che la nostra isola può avere”. “Quella dei precari – conclude – è una vicenda triste della politica siciliana. Occorre per questo essere chiari: quella approvata è solo una proroga e non una stabilizzazione. Per quest’ultima è stato avviato un percorso, che può essere definito solo d’intesa con il governo nazionale”.

*Aggiornamento ore 14.34
“Nessuno di noi disegnerebbe l’amministrazione così com’è oggi, l’abbiamo ereditata e l’obiettivo è farla funzionare al meglio, magari facendola dimagrire; ma se c’è un bisogno di nuove assunzioni non è che non possiamo non farle. Ad esempio, mancano 11 dirigenti alla ragioneria, non abbiamo sostituti. Quando andranno in pensione dirigenti o alti funzionari non abbiamo nessuno che li sostituisca. E’ inammissibile”. L’ha detto l’assessore regionale all’Economia Alessandro Baccei, commentando nel corso di una conferenza stampa a palazzo d’ Orleans la legge sui precari approvata ieri sera all’Ars. Baccei, replicando alle polemiche sulla riapertura dei concorsi nella pubblica amministrazione, ha detto: “Ci sono funzionari direttivi che possono diventare dirigenti, ben vengano i concorsi. Stiamo cercando di far dimagrire la Regione, con prepensionamenti e incentivazioni, ma questo non può avvenire facendo macelleria sociale. Dobbiamo avere il coraggio di fare assunzioni mirate dove c’è bisogno, perché servono professionalità. Al di là delle polemiche siamo convinti di queste scelte”.

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI