Crocetta: "La mafia |sta dentro le istituzioni" - Live Sicilia

Crocetta: “La mafia |sta dentro le istituzioni”

Rosario Crocetta

Il presidente della Regione: "Oggi, paradossalmente, il concorso esterno in associazione mafiosa andrebbe dato ad alcuni mafiosi". E parla anche di Finanziaria ed elezioni politiche. "Prima del mio movimento, l'autonomismo è sempre stato associato a movimenti di destra e alla mafia"

Forum all'Ansa
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ROMA- “La mafia non sta più fuori dalle istituzioni ma sta dentro: oggi, paradossalmente, il concorso esterno in associazione mafiosa andrebbe dato ad alcuni mafiosi; alcuni politici sono invischiati nella mafia più di loro e non solo in Sicilia”. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, partecipando al Forum dell’ANSA con i presidenti delle regioni Campania e Veneto.

Nel corso del forum, il governatore ha parlato anche della manovra a cui lavora la giunta: “Vareremo una finanziaria che risparmierà un miliardo ma, a differenza del governo Monti, salvaguardando lo Stato sociale”, ha detto.

“Ai guasti del sistema, non si risponde con la cancellazione della democrazia: lo Stato non è stato un esempio di trasparenza – ha detto Crocetta, che ha risposto anche alle domande dei cittadini -. Ci sono stati, in passato, ministri accusati addirittura di essere in odore di mafia che sono rimasti al proprio posto. E più si va in alto nella scala del potere e più l’immunità è forte. L’azione moralizzatrice deve riguardare tutti i livelli di governo”.

Crocetta ha parlato anche del prossimo appuntamento elettorale: “La lista che ho presentato alle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio prossimi è molto autonomista; finalmente un autonomismo antimafia che rispetta la Costituzione. E sono convinto che farà la differenza”. “Il mio movimento – ha aggiunto – è caratterizzato per essere autonomista. Noi siamo per un autonomismo che si sposi con la democrazia, la costituzione e l’antimafia. Dal bandito Giuliano in poi il concetto di autonomismo è sempre stato associato a movimenti di destra e alla mafia”.

“Nella mia coalizione alle Regionali – ha aggiunto il governatore – ho preteso non ci fosse nessun indagato e questo è un miracolo”. “La politica – ha aggiunto – deve essere più severa della magistratura. Ma mentre io il sistema siciliano lo denuncio, il presidente Formigoni è saldo nella sua posizione solo perché è lombardo”.

“Ritengo che la politica al proprio interno debba essere persino più severa della magistratura. Non é possibile che più in alto si va nella scala gerarchica del potere più ci si imbatte non tanto nell’immunità quanto nell’impunità”, ha inoltre detto Crocetta, al forum dell’Ansa, affrontando il tema delle “liste pulite” in vista delle prossime elezioni. Riferendosi anche alla mancata candidatura nelle liste del Pd dei senatori Vladimiro Crisafulli e Antonio Papania e alla candidatura dell’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo, nella lista Pds-Mpa al Senato, Crocetta ha ribadito il tema delle incompatibilità: “Se uno frequenta boss mafiosi non è un bell’esempio per la politica, se uno è accusato di prendere tangenti non è un bell’esempio”, ha aggiunto Crocetta ricordando di avere preteso alle ultime elezioni regionali che non ci fossero indagati nelle liste della coalizione che lo sosteneva. “Ho fatto quasi il poliziotto”, ha concluso.


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