Riceviamo e pubblichiamo una riflessione della deputata nazionale Chiara Di Bendetto, in riferimento all’articolo pubblicato oggi da Livesicilia relativo ai problemi nella maggioranza di Crocetta.
Il governo Crocetta è giunto al capolinea? Accursio Sabella ha posto su “Live Sicilia” un importante punto di domanda: esiste al momento un’incertezza sul voto della Finanziaria regionale, peraltro slittato a fine aprile e per cause di Palazzo?
Tra delusi e malpancisti, il presidente della Regione Sicilia non possiede garanzie sulla solidità della maggioranza. Tuttavia, non è difficile ipotizzare un accomodamento dei “riottosi” in “zona Cesarini”.
Come noto, Crocetta ha sfigurato in largo sulla vicenda delle due nomine (correlate) di Ben-Abdeleaali, che proprio il giornalista Sabella ha reso di dominio pubblico, con un’inchiesta pubblicata da “Live Sicilia”.
Alle oggettive contestazioni della sottoscritta, che da tempo ha trasmesso un articolato esposto ad Anac, Procura ordinaria e della Corte Corti – accompagnato da analogo atto dei deputati M5s dell’Ars –, il governatore Crocetta ha risposto, via Facebook, con l’insulsa doglianza di un eccessivo dibattito politico sull’argomento. La toppa è peggio del buco, si direbbe.
Le nomine sono sempre una cartina di tornasole circa l’indirizzo delle amministrazioni pubbliche. La ragione è semplice: esse rivelano un costume politico e un preciso modo di intendere la gestione del potere. Insistere nell’abbaglio significa aumentare la sfiducia e la riprovazione della comunità.
La medesima critica politica vale anche per la storia del «mascariamento» – raccontato da Sabella su “Live Sicilia” – circa “Sicilia e-servizi” e il timone ad Antonio Ingroia, amico del presidente Crocetta. Stesso ragionamento può condursi per la nomina, ad opera dell’assessore all’Economia Alessandro Baccei, del consulente coinvolto ma non indagato nel caso Consip.
Purtroppo per noi, ne deriva che, mentre la Sicilia affonda nei problemi – per esempio: nebulosità dei dati sui disabili e carenza dei fondi per gli interventi assistenziali, questioni di trasparenza pubblica sulla Centrale regionale di committenza e, a parte, inadeguatezza delle risorse per l’edilizia scolastica –, il governo regionale pensa a sopravvivere e guadagna tempo per i relativi equilibrismi.
La realtà non si può nascondere con l’insofferenza che Crocetta e sodali hanno mostrato finora, bofonchiando negli uffici o respingendo di nervi le specifiche osservazioni di una parte limitata di stampa e politica regionale.
La verità oggettiva è che Crocetta improvvisa, si arrischia in un familismo politico di vecchia data e poi ripara in esternazioni illogiche quanto offensive dell’intelligenza pubblica. Il mio auspicio è che maggioranza e opposizioni sappiano bloccarne l’arroganza politica e metterlo all’angolo. Soprattutto oggi, il discorso nevrotico e vittimistico del governatore rivela un’incapacità di gestione senza precedenti, che va rilevata in quanto tale e va risolta, in concreto, dall’Assemblea Regionale Siciliana.
Chiara Di Benedetto
deputata nazionale, M5s