Cuffaro invita Salvini in Burundi: | "Venga ad aiutarli a casa loro" - Live Sicilia

Cuffaro invita Salvini in Burundi: | “Venga ad aiutarli a casa loro”

L'ex governatore siciliano parla dall'Africa. Con un invito al ministro. VIDEO FOTO

L'intervista a Cuffaro
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Alla fine Totò Cuffaro, interpellato da una domanda, lo dice: “Certo che inviterei il ministro Salvini in Burundi. Sarebbe un modo per aiutarli a casa loro. Il tema è questo. Non è: respingiamoli. Non è una battuta, né una mancanza di rispetto per il ministro degli Interni, meglio chiarirlo subito. Io ci credo”.

Premessa: scrivere di Salvatore Cuffaro, detto Totò, è sempre un’operazione che richiede cautela, un po’ come camminare sui carboni ardenti.

Cuffaro è uno e tanti. L’ex potentissimo presidente della Regione a cui troppi baciavano l’anello, più o meno metaforicamente. Lo chiamavano Totò, confidenzialmente, tra gli arazzi di Palazzo d’Orleans, cingendogli la spalla con una mano. Sono gli stessi, pressapoco, che hanno ripreso a nominarlo Salvatore, come per tenerlo a distanza, dopo la nota sentenza. Perché poi c’è, appunto, quella sentenza definitiva e c’è un altro Cuffaro, seppellito in carcere da una colpa gravissima: il favoreggiamento con la mafia.

E c’è, infine, un terzo Cuffaro Totò, l’uomo che, in queste ore, in Burundi, sta provando a creare qualcosa. Non da solo. C’è chi lo acclama e lo santifica. C’è chi lo condanna senza redenzione. E magari chi non gli ha mai baciato l’anello osserva, con curiosità, un percorso umano. Titolo provvisorio: ‘Vita di Totò C. Dal potere all’Africa, passando per Rebibbia’. Ci sono video e foto di folle festanti per l’inaugurazione di una chiesa a Mabay. Il progetto non si ferma qui.

Toto Cuffaro, quando tornerà in Italia?

“Tra sei o sette giorni. E sarò nuovamente in Burundi per fine febbraio”.

Il catalogo, tra le cose realizzate e quelle realizzabili.

“Vado a memoria. Una struttura per l’educazione dei ragazzi, un’altra per mettere su un’industria tessile con i macchinari donati dalla famiglia Russo di Mazzarino. Sostegno agli allevamenti di bestiame. Il taglio e il cucito…”.

Riprenda fiato.

“…Un piano per migliorare la sanità, con soldi e formazione in modo che l’ospedale riservi almeno il trenta per cento dei posti a chi non può pagare. Qui tutto costa. Esco adesso dal corso per l’ecografia”.

Chi c’è con lei?

“Un sacco di medici volontari. Tante persone che si sbracciano. I problemi sono terrificanti”.

Per esempio?

“Ho l’imbarazzo della scelta. La mortalità materno-infantile è altissima e le risorse sono scarse. La malaria endemica è spaventosa. Qui un dottore, ogni mattina, deve decidere se dare una pillola di chinino a un adulto o dividerla per due bambini. E mi occupo della vite”.

Anche?

“Penso che potrebbe attecchire. Sarebbe un aiuto per la loro economia”.

Nei video ci sono moltitudini che danzano in chiesa e sembrano egualmente felici.

“Qui le persone sono buone, generose, straordinariamente innocenti. Hanno vissuto esperienze atroci, tra cui il genocidio, ma rimangono piene di speranza. Pensavo di dovere dare speranza a loro. Sono loro che la danno a me”.

E c’è un movimento di solidarietà che si organizza.

“La gente, se sensibilizzata, viene incontro al prossimo. Noi siciliani siamo ospitali più di tutti. Altri comportamenti non ci appartengono. Noi siciliani siamo un popolo di migranti e dovremmo ricordarcelo. Non polemizzo, però è così”.

Che Italia si vede dall’Africa?

“Resto sbalordito. Leggo notizie… Certi politici… Basta, mi fermo qui. Si costruisce astio, si mettono in circolo veleni. E ci vorrebbe speranza, davvero. Vorrei che i giovani venissero qui, ci guadagnerebbero”.

Visto l’accenno alla politica, inviterebbe Matteo Salvini?

“Certo che inviterei il ministro Salvini in Burundi. Sarebbe un modo per aiutarli a casa loro. Il tema è questo. Non è: respingiamoli. Non è una battuta, né una mancanza di rispetto per il ministro degli Interni, meglio chiarirlo subito. Io ci credo”.

Chi è adesso Totò Cuffaro?

“Ero un mendicante che credeva di essere re, come tanti. Ora sono solo un mendicante di amore e di affetto per me e per tutti”.

 

 

 

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