Cura dei tumori: a Catania| arriverà la protonterapia - Live Sicilia

Cura dei tumori: a Catania| arriverà la protonterapia

Un metodo innovativo per le cure oncologiche.

CATANIA – Battere i tumori senza chemioterapici: si può da molti anni e si potrà a Catania in un futuro sempre meno distante. Un centro di cura oncologica mediante “protonterapia” potrà permettere tutto questo, costituendo un faro per cura e ricerca in tutta l’area mediterranea. Altri centri analoghi esistono già nel nord Italia: alcune statistiche registrerebbero un successo del 94% sul 70% dei tumori trattabili. L’idea di un “Centro Mediterraneo di ricerca e cura con protonterapia” nasce dalla multinazionale americana Team Best, specializzata nella produzione di apparecchiature mediche specialistiche: con particolare attenzione per quelle destinate ad oncologia e fisica medica. Fondatore della compagnia, nonché una delle menti del progetto, Krishnan Suthanthiran, ingegnere che lo ha presentato agli esponenti delle aziende sanitarie cittadine. Tra questi,  Cantaro –direttore generale del Policlinico-  Giuffrida e Angelo Pellicanò – rispettivamente direttore sanitario e direttore generale del Cannizzaro.

In cooperazione con la multinazionale d’oltreoceano anche il gruppo maltese MC Consulting, rappresentato da Antonio Carbonio, che ha analizzato minutamente i vari aspetti del programma. L’insieme sarà proposto ad Unione Europea, Ministeri e Regione Siciliana: a 120 milioni di euro ammonterebbe l’investimento iniziale. Accanto all’ingegnere indiano, anche in veste di traduttore, il fisico Leandro Piazza ci ha spiegato diffusamente in cosa consista questo metodo di cura le cui prime sperimentazioni sono iniziate negli anni ’40 del XX secolo. Al centro del processo è il protone, una delle particelle che compongono l’atomo. “La terapia si basa sull’utilizzo di particelle accelerate da un ciclotrone: l’energia generata può raggiungere l’interno del corpo fino a 27 cm di profondità, in modo mirato, senza intaccare i tessuti attraversati. Il risultato è la distruzione del tumore”. Mille pazienti l’anno è il ritmo d’ interventi -in day hospital, senza ricovero- permessi dal sistema, che risulta meno aggressivo delle classiche terapie.

“Uno svantaggio notevole è il costo, che il sistema sanitario copre in misura minima”, ha ammesso Piazza. Più ricettivi al trattamento si sono finora rivelati sistema nervoso, prostata, reni, fegato ed apparato digerente.
Un progetto simile necessita naturalmente di strutture e finanziamenti: punti, in generale, quanto mai dolenti. La modalità proposta in questo caso, esposta dall’economista Francesco Piccirillo, consisterebbe in un “partenariato pubblico privato” o PPP, che s’inserisce in una generale revisione della legislazione sulle opere pubbliche, teoricamente in atto da oltre dieci anni.

“Questo sistema”, ha esposto Piccirillo, “comporta una particolare collaborazione tra settore pubblico e privati: permetterebbe una cooperazione efficace tra pubblica amministrazione come stazione appaltante e imprese esecutrici dei lavori pubblici”. Una collaborazione matura e flessibile, adattabile a situazioni specifiche. “E’ necessario che l’ amministrazione dismetta quella cultura direi anche affaristica, ancora molto diffusa, che influenza negativamente i tempi di realizzazione dei progetti in PPP”, ha affermato recisamente l’economista, “e quindi la capacità degli stessi progetti di soddisfare le aspettative che la collettività ha riposto in essi”. Il supporto dei privati consentirebbe di compensare l’assenza di capitale pubblico, permettendo una più rapida attuazione di progetti (come quello innovativo del centro di protonterapia), grazie anche ad interventi costruttivi sul piano urbanistico. In tal senso Giuseppe Licciardello, ingegnere, ha individuato tra le aree possibili quella dell’Ascoli-Tomaselli, dove dovrebbe sorgere una moderna struttura di circa 4000mq per piano, sfruttando in parte edifici già esistenti. Tra le perplessità avanzate dal direttore generale, favorevole in linea di principio, quella del rischio sismico e idrogeologico della zona.

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI