PALERMO – Il ciclone calcioscommesse, che nelle ultime stagioni ha colpito in maniera dirompente la società puglise del Bari, ha vissuto oggi un nuovo capitolo della propria storia. Sono, infatti, quasi tutti ex giocatori legati al passato ed al presente della società biancorossa i destinatari di uno dei tre avvisi di conclusione delle indagini fatti notificare dalla procura barese in merito a gare delle stagioni 2008, 2009 e 2011. Tra queste c’è la famosa gara del maggio 2011 Palermo-Bari (conclusa sul 2-1) in cui Alessandro Parisi, Marco Rossi e Simone Bentivoglio – secondo l’accusa – accettarono la somma di 30mila euro ciascuno da Hristian Ilievski per essere sconfitti dai rosanero con un punteggio che registrasse più di tre goal complessivi.
Proprio fra gli accusati del reato di frode sportiva fa specie notare la presenza di tanti ex Palermo. Il primo è appunto Alessandro Parisi, palermitano classe ’77, che lega i suoi esordi proprio alla vecchia ‘Favorita’. Nella stagione 95-96 Parisi debutta infatti sotto la guida di Ignazio Arcoleo. Dopo un anno in prestito, al Trapani in Serie C1, torna in rosanero senza però trovare fortuna. Parisi esploderà qualche anno dopo nel Messina di Bortolo Mutti in A fino alla soddisfazione per la convocazione in azzurro da parte di Marcello Lippi. Poi però tanti infortuni e quel tunnel delle scommesse che lo porta oggi a doversi difendere dall’accusa d’essersi giocato proprio una gara contro la squadra della sua città.
Destino avverso anche per un altra promessa che, sia in rosanero che con altre altre maglie, non è mai riuscita a sfondare. Stiamo parlando di Davide Lanzafame. Nel 2008, quando il talento con madre torinese e padre siciliano arrivò nel capoluogo, i tifosi di fede rosanero si aspettavano qualcosa di più da quel giocatore che segnò 10 reti in B, proprio con la maglia del Bari, appena un anno prima. Lanzafame invece delude e nemmeno l’esperienza di qualche stagione successiva a Catania lo rilancia nel calcio che conta.
Da un esterno d’attacco ad un portiere. Anche per Nicola Santoni, estremo difensore in rosa dal 2004 al 2006, le divinità del calcio non hanno infatti concesso delle buone carte. Il giocatore originario di Ravenna, celebre a Palermo più per le sue papere che per i suoi interventi decisivi, si fece pizzicare, in materie di scommesse, per ben due volte (prima allo Spezia e poi appunto al Bari).
Per chiudere il cerchio degli ex frequentatori del ‘Barbera’, invischiati nella torbida vicenda della compravendita dei match, ricordiamo anche Massimo Bonanni, acquistato nel 2005 dalla ‘cantera’ romanista come uno degli esterni più promettenti del panorama calcistico italiano e rivelatosi poi un flop clamoroso. Come Bonanni anche Daniele De Vezze, altro iscritto nel registro degli indagati, qualche anno prima (per la precisione nella stagione 2001-2002) intraprese la via Roma-Palermo senza particolare sorte. Erano gli anni di Franco Sensi come patron in viale del Fante, prima dell’avvento di un certo Maurizio Zamparini.