Da Catania a Boston: |“Canto la mia Sicilia” - Live Sicilia

Da Catania a Boston: |“Canto la mia Sicilia”

La passione per il canto, la naturale attitudine. E un pizzico di follia. Tanti ingredienti frullati caratterizzano Sissy Castrogiovanni, catanese verace e solare. Testarda, appassionata e soprattutto innamorata. Già, della musica.

Sissy Castrogiovanni
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4 min di lettura

CATANIA – Bella è proprio bella. E pure particolarmente dotata, grazie alla voce che si ritrova e che le ha permesso cinque anni fa di conseguire il premio “Outstanding Musicianship”, in occasione dell’Umbria Jazz e, come se non bastasse, una borsa di studio nel prestigioso Berklee college of music, laureandosi nel 2012. Sissy Castrogiovanni è uno dei talenti siciliani, catanesi nello specifico, che tiene alta la nostra bandiera all’estero. Tra skype e mail rilascia un’intervista esclusiva a livesiciliacatania.

Sissy, ripercorriamo insieme le tappe della tua infanzia: famiglia, scuola, hobby. “Nasco in una famiglia di musicisti, artisti in genere e quindi, quasi inevitabilmente, la musica ha caratterizzato la mia infanzia e poi la mia adolescenza. All’inizio era una passione, visto che trascorrevo le mie giornate tra la pallavolo e lo studio in scienze e genetica, poi…”

… poi è diventata la tua vita!

“Già. Un bel giorno si è delineato in maniera nitida un pensiero che ricorreva da tempo: da grande avrei fatto la musicista. Così, messe da parte università e pallavolo, mi sono concentrata esclusivamente sulla musica”.

Si è verificato un evento-trampolino di lancio?

“Si. Nel 2008, partecipando all’Umbria Jazz; in quell’occasione il Berklee College of Music di Boston mi ha premiato e successivamente consegnato una borsa di studio per frequentarne la scuola. Nemmeno un anno dopo mi sono ritrovata in pianta stabile negli States.”

Cosa manca a Catania per realizzarti?

“In teoria nulla!! In pratica però in Sicilia, nella mia meravigliosa Sicilia, manca la giusta considerazione ed il giusto rispetto per il lavoro del <musicista>.”

Quali opportunità hai riscontrato negli USA per la tua carriera professionale?

“Il Berklee College of Music mi ha permesso di acquisire una forte e solida formazione, di effettuare studi specifici in ogni campo musicale e poi contatti, opportunità.”

Ci racconti il tuo stile di vita americano?

“Qui si corre, sempre e comunque! Non ci si ferma a pranzo e spesso nemmeno a cena; ricordo ancora le pause siciliane, momenti sacri conditi dalla pausa sigaretta e dalla pausa caffè! I ritmi sono stati accelerati soprattutto negli ultimi 7 mesi perché ho lavorato ad un mio progetto, dalla composizione all’arrangiamento alla produzione”.

Raccontaci il tuo nuovo album

“INTRA LU MUNNU è il titolo del mio album, 10 composizioni, tutte scritte in dialetto siciliano, di carattere jazz/mediterraneo”.I musicisti che fanno parte di questo nuovo lavoro provengono da diverse parti del mondo, Uruguay, Argentina, Palestina, Balcani e il risultato è una miscela di jazz, musica mediterranea e siciliana, con influenze classiche, mediorientali, africane, sud americane. Special guest dell’album sono Christian Karam & the Balkan Choir, nel pezzo INTRA LU MUNNU che da il nome all’intero disco. Il disco uscirà a fine maggio e sarà in distribuzione su tutte le piattaforme ufficiali, ITunes, Amazon, Spotify etc, in attesa che parta un tour in Europa e Sud America”.

Se chiudi gli occhi cosa ricordi della tua terra?

“…mmm…l’odore del pistacchio, innanzitutto, declinato in tutte le varianti! E poi la granita, che goduria… Immagini molto forti, quali il mare di Acitrezza, la luna in mezzo ai Faraglioni, l’imponente Etna”.

E…domanda indiscreta: boyfriend made in USA???

“Non pervenuto! Di sicuro ho fatto molte conoscenze e posso dire di avere parecchi buoni amici sui quali contare”.

 Cosa leggi in questi giorni?

“Einstein’s dreams, scritto dall’astrofisico e scrittore americano Alan Lightman, una riflessione sul tempo e sull’esistenza degli uomini”.

Secondo te, la Sicilia è una terra in cui vivere o in cui poter trascorrere solo – ahimè – le vacanze?

“Beh, probabilmente dipende dal lavoro che fai. Per quanto mi riguarda, momentaneamente e’ un posto dove trascorrere le vacanze, breve ma intense; se sarà possibile ritornerò”.

Tanti sacrifici, già diversi anni lontana da casa. Che consigli ti senti di dare ai giovani che coltivano la tua stessa passione per la musica?

“INTRA LU MUNNU parla di passione. Passione per la vita, passione nell’amore, passione per ogni cosa che facciamo. D’altronde rappresenta la più grande fonte di forza ed energia che possiamo avere. Quindi, <seguire la propria passione come treni senza lasciarsi intimorire o spaventare dai tanti luoghi comuni che vengono raccontati>. Al talento per la musica deve unirsi anche tanto, tanto, tanto studio, un’immensa devozione e una severa disciplina e.. magari un pizzico di fortuna!

E poi occorre frequentare una buona scuola, come certamente sono il Berklee College of Music di Boston o di Valencia ma anche il Conservatorium Van di Amsterdam”.

Qual è il legame con la tua terra?

“E’talemnte forte e viscerale che mi auguro di poter <esserle d’aiuto>, in qualche modo. Il disco risente di una fortissima influenza siciliana, anzi, direi che è un vero e proprio inno alla Sicilia e alla sicilianità”.

Un’ultima domanda: cambieresti qualcosa se tornassi indietro?

“No, rifarei esattamente tutto quello che ho fatto”.

 

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