Da Chinnici a Chiddici!? Il passaggio a Fi e il trauma del Pd

Da Chinnici a Chiddici!? Il passaggio a Fi e il trauma del Pd

Il caos. Le telefonate all'altra Chinnici. Che parla. Ritratto di un partito colpito al cuore.
LA NOTIZIA CLAMOROSA
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(Roberto Puglisi) La notizia è clamorosa al Cibali e ovunque. Sintetizzando lo stupore: da Chinnici a Chiddici!? Lei, Caterina Chinnici, europarlamentare Pd, candidata del centrosinistra alle scorse elezioni regionali, con un terzo posto che, dopo la vittoria di Renato Schifani, sancì il sorpasso di Cateno De Luca, sarebbe in procinto di transitare in Forza Italia. Il condizionale è una cautela d’obbligo, ma le voci che abbiamo ascoltato danno la cosa per fatta. Anche se pochi parlano chiaramente, per dire come la pensano.

L’amarezza di Barbagallo

Il più amareggiato di tutti – riferiscono i suoi più ravvicinati collaboratori – è Anthony Barbagallo, segretario regionale del Partito Democratico. Fu pure (soprattutto) lui, a costo di scontri e polemiche, a puntare sulla candidatura della figlia di Rocco Chinnici, giudice ucciso dalla mafia. Una figura moderata che si rivelò troppo moderata. Anzi, quasi silente e, per questo, non adeguata ai furori della campagna elettorale. Ma è proprio quell’estremismo della moderazione che, oggi, rende possibile le annunciate nozze forziste. E il rapporto con Schifani, di reciproca stima, che dall’aplomb è stato cementato.

Il terzo posto, dopo la diaspora grillina, fu già oggetto di roventi polemiche. Citiamo l’autodifesa di allora del segretario Pd: “Sono pronto ad assumermi la responsabilità delle scelte che ho fatto, non di quelle che non ho fatto e che non ho potuto in alcun modo impedire. Mi assumo ogni responsabilità politica ma non mi presto al gioco dei manovratori di palazzo, a chi piega l’interpretazione del dato elettorale ai suoi scopi privatissimi”.

Rabbia e contrattacchi 

I social ribollono di ira per nulla repressa. Scrive Antonio Rubino su Facebook: “Ero il coordinatore della segreteria regionale del Pd e fui cacciato perché mi opposi alla scelte di Anthony Barbagallo e Peppe Provenzano, a cominciare dalla candidatura della Chinnici. In quella direzione fui tacciato di essere irresponsabile perché, qualche giorno prima, avevo fatto un comunicato che avrebbe “disturbato” la candidata e messo in crisi l’alleanza con i 5Stelle di Cancelleri (si, quello passato in Forza Italia qualche giorno fa)”. Ed è soltanto un leggerissimo antipasto della bufera che si scatenerà – o meglio: che si scatenerebbe – con l’ufficialità.

Parla, con nome e cognome, Valentina Chinnici, eletta all’Ars con i democratici e un botto di preferenze. Prima sorride: “Ma lo sa che sto ricevendo messaggi di elettori indignati a cui devo spiegare che io sono Valentina e non Caterina…”. Poi aggiunge: “Posso dire soltanto che non sarei stupita”. Da Chinnici a (un po’ meno) Chiddici…

Il progetto di Schifani

Dopo Giancarlo Cancelleri, ecco un altro arrivo imminente alla corte di Renato Schifani. Il presidente – dicono i suoi aficionados – non entra direttamente nella trattativa. Ma è chiaro che una cosa del genere non potrebbe accadere se lui non fosse il più contento di tutti. L’impressione è che il flusso non si arresterà e che tanti nomi potrebbero costituire una sorta di credenziale da esibire, in chiave nazionale, nel delicato momento del partito fondato da Silvio Berlusconi. La convention del Politeama è stata un’incoronazione del governatore quale leader siciliano di Forza Italia. Ed è normale che un re, sia pure democratico, si scelga il club della corona.


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