Da Varese parte la festa Upea | Missione compiuta: paladini salvi - Live Sicilia

Da Varese parte la festa Upea | Missione compiuta: paladini salvi

La squadra di Griccioli si assicura la permanenza in massima serie con quattro turni d'anticipo: la vittoria a Trapani contro Brindisi e la ventunesima sconfitta stagionale di Caserta regalano a Capo d'Orlando un'altra stagione tra le grandi del basket italiano.

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CAPO D’ORLANDO (MESSINA) – La sirena del PalaWhirpool di Varese fa esultare un’intera tifoseria ad oltre 1.400 chilometri di distanza. Varese batte Caserta, l’Orlandina guadagna con quattro giornate d’anticipo sul termine della regular season una salvezza che già era stata messa in ghiaccio battendo Brindisi. La vittoria ottenuta sul campo neutro di Trapani aveva dato il via alle danze per l’obiettivo raggiunto, ma si doveva aspettare un ultimo risultato per la certezza matematica. Meno di ventiquattr’ore d’attesa per uno scontro vitale in casa Pasta Reggia: due punti per sperare ancora in una sopravvivenza sempre più difficile, contro una delle possibili squadre a rischio risucchio. L’impresa non è riuscita e a gioire sono in tre.

La sconfitta di Caserta regala infatti un biglietto per il prossimo campionato di massima serie anche ad Avellino e, appunto, Varese. Lotta salvezza ormai chiusa, con la sola Pesaro rimasta matematicamente alla portata del fanalino di coda allenato da Vincenzo Esposito. Una speranza che pare a svanire in breve tempo, avendo comunque cinque punti di distanza da proteggere prima dello scontro diretto dell’ultima giornata. Si va delineando dunque l’unica retrocessione di questo campionato, come già si poteva ipotizzare sin dalle prime giornate di campionato, con i campani che hanno faticato a trovare la prima vittoria stagionale, giunta solamente all’ultima giornata del girone d’andata. Troppo tardi, probabilmente, visto l’epilogo a cui si sta avviando il campionato.

Mors tua, vita mea. E anche se ancora ci sono quattro giornate per tentare il miracolo, c’è da scommettere che i tifosi dell’Orlandina preferirebbero vedere qualcun altro al posto di Vincenzino Esposito. Perché lui, primo italiano in NBA, è un “figlioccio” di Capo d’Orlando, e anche quand’è tornato al Palafantozzi da vice di Markovski con Caserta è stato accolto da una standing ovation. La stessa che ha travolto i giocatori dell’Upea al termine della straordinaria vittoria al fotofinish contro Brindisi: un modo per salutare Trapani, che non ha fatto certo sentire la lontananza da casa, ma anche per festeggiare un traguardo ormai raggiunto. È servita l’ormai consueta tripla risolutrice di McGee, uno che non ha perso tempo a rendersi decisivo, per tirar fuori le bottiglie di champagne. Il risultato di Varese ha dato solo il via libera ai festeggiamenti.

Adesso arrivano quattro passerelle per chiudere al meglio la stagione. Una Milano campione d’Italia da ospitare senza paura, un PalaFantozzi da ritrovare dopo l’esilio forzato dall’altro lato della Sicilia, e un giovane Sulejmanovic che il Barça ha voluto affidare alle cure di una sua vecchia conoscenza come Basile. Tutti ingredienti per rendere vivo un finale di campionato a cui resta ben poco da chiedere, tra giovani in cerca di spazio e “vecchietti” pronti a sparare le ultime cartucce. Quattro partite per ringraziare tutti e programmare la prossima stagione, pensando da chi ripartire e chi salutare con un abbraccio, come fatto con Dominique Archie, protagonista assoluto degli ultimi due campionati. Il tutto, però, con una sola certezza: l’anno prossimo sarà ancora Serie A. Alla faccia della ripescata.


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