D'Agostino: "Avanti col grande centro, finito il bipolarismo" - Live Sicilia

D’Agostino: “Avanti col grande centro, finito il bipolarismo”

Il cantiere centrista in Sicilia va avanti. "Presto nostre proposte di legge"
L'INTERVISTA
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3 min di lettura

E d’improvviso la parola d’ordine, dopo l’ubriacatura populista/sovranista divenne moderazione. Ed europeismo. Prima il Movimento 5 Stelle, con il progetto, abortito, di Giuseppe Conte di mettere insieme le forze europeiste in Parlamento. Poi la Lega di Matteo Salvini, che negli ultimi giorni ha fatto un’inversione a U, sotterrando l’ascia di guerra sovranista e ipercritica verso l’Europa. L’era Draghi si apre con una improvvisa corsa al centro delle forze politiche. E chi al centro ci stava già in Sicilia guarda ai fatti di Roma con soddisfazione. Nicola D’Agostino, di Italia Viva-Sicilia Futura, è uno dei promotori del cantiere centrista in Sicilia, che nelle scorse settimane ha partorito una carta dei valori primo mattone per una lista centrista da presentare alle prossime regionali. Un progetto che vede coinvolti oltre a renziani e siciliafuturisti, anche Udc, Cantiere Popolare e Idea Sicilia. E che si candida a giocare un ruolo centrale nella politica siciliana dei prossimi anni.

Onorevole Nicola D’Agostino, tutti sono diventati all’improvviso centristi?

“In fondo ci fa piacere avere riconosciute queste ragioni anche storiche. È finito questo ipocrita innamoramento per Conte e questa polemica molto radical chic contro Renzi. Un passo in avanti che ci può fare parlare di problemi concreti”.

Ma lei ci crede in questa improvvisa conversione di Movimento 5 Stelle e Lega?

“La politica è compromesso. E quando noi oggi ci troviamo con il Movimento 5 Stelle che di fatto arriva al capolinea perché sta passando l’idea che la competenza prevale, e dall’altro lato la Lega che finisce di urlare e fare proclami similrazzisti e finisce la becera strumentalizzazione delle paure, cedo che si faccia un passo avanti. Se ci si è arrivati grazie Draghi, benedetto Draghi”.

Ci si è arrivati anche grazie Renzi o no?

“Renzi andrebbe ringraziato previe scuse da tutti, è un genio assoluto”.

Voi in Sicilia vi eravate portati avanti sulla riorganizzazione del centro. A che punto siete?

“Il grande centro prosegue, noi siamo avanguardisti come si suol dire. Il percorso sta andando avanti con la serietà e la serenità di cui avevamo parlato. Ci confronteremo sui contenuti che significano proposte di legge. Quelle daranno al misura del nostro perimetro che rispecchia la carta dei valori che abbiamo sottoscritto”.

È un centro che guarda a destra questo siciliano?

“È un centro che guarda al centro, ai problemi dell’Italia e della Sicilia, ai contenuti e alle soluzioni. Siamo convinti che la costituzione di quest’area sarà politicamente centrale per i destini della Sicilia nei prossimi 15 anni,. Il fatto che ci sia stata un’accelerazione nazionale, per noi non inaspettata, aiuta il percorso. Poi è evidente che la politica in Italia non sarà più legata al classico bipolarismo che noi conosciamo. Stessa cosa anche in Sicilia”.

Questo vostro progetto però non ha un collegamento nazionale. È un limite?

“Noi non abbiamo fatto un partito, stiamo mettendo insieme comuni esperienze. La pensiamo praticamente allo stesso modo su tantissime cose ma separati in tanti rivoli non riusciamo a essere determinanti. È evidente che l’obiettivo è costruire una lista per le prossime regionali. Riferimenti nazionali non mancano. La nostra iniziativa non va in conflitto con quello che sta succedendo a Roma, che invece ci incoraggia ad andare avanti”.

Quando toccheremo con mano qualcosa di concreto da questo cantiere centrista?

“Stiamo predisponendo un paio di disegni di legge, quando saremo pronti li renderemo espliciti, non abbiamo frenesia”.

Il governo Draghi per la Sicilia è un’occasione o no?

“Bisogna essere ottimisti perché se sapremo far sentire la nostra voce attraverso il parlamento regionale e la deputazione nazionale forse finalmente questa necessità di apparire compatti oltre gli schieramenti potici ci permetterà di raggiungere gli obiettivi. Il primo è colmare il gap col Nord Italia. Se tutte le forze di centro riusciranno a trovare il bandolo della matassa saremmo maggioritari in Sicilia”.

Ci sono altre formazioni centriste come Azione e +Europa che non sono coinvolte in questa vostra iniziativa. Potranno esserlo in futuro?

“Perché no? Assolutamente sì. Non nasciamo per escludere, ma per includere”.

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