CATANIA – Nel logo di Catania Futura c’è il rosso e l’azzurro. I colori più precisamente del Calcio Catania, sì. Ma anche una spia, forse involontaria, di una capacità d’azione oltre gli schemi della politica tradizionale.Una lettura che non piace sicuramente a Nicola D’Agostino, parlamentare Ars in quota Udc, e leader di un progetto civico che nato nelle Aci ora approda a Catania: “C’è un movimento che non è né di destra, centro o sinistra, e non può esserlo. Se leggiamo i tempi attuali – si smarca – si tratta di categorie ampiamente sorpassate. Ci si deve impegnare per la propria comunità, quotidianamente, e per risolverne i problemi. E questi, se mi permette, non hanno colore”.
Un momento della presentazione di Catania Futura
Superata pure l’Udc? “Andiamo oltre il problema partitico in senso stretto”. Insomma, politica come prassi pura. Un modello a cui il sindaco di Catania Enzo Bianco, presente oggi alla più che affollata presentazione ufficiale del neonato gruppo di Palazzo degli Elefanti, non nasconde di guardare con interesse: “Un progetto di organizzazione dal basso che proporrò personalmente, col vostro permesso, a Matteo Renzi, in quanto segretario del Pd, e che inaugura una nuova progettualità politica”. Insomma, il primo cittadino si fa avanti, intuendo le potenzialità di un gruppo che già ad Acireale, con l’elezione di Roberto Barbagallo, ha dato risultati vincenti, fagocitando anche le velleità dell’area democratica.
Tornando al territorio. La porta d’ingresso di Catania Futura in città resta il Palazzo. Sono già tre i componenti del nuovo gruppo: Salvo Spadaro è stato eletto tra le fila della maggioranza che sostiene Bianco; mentre Alessandro Messina e Carmelo Coppolino provengono invece dal centrodestra. Quest’ultimo è il capogruppo. E puntualizza: “Restiamo pur sempre in area moderata e soprattutto, finora, abbiamo avuto un atteggiamento responsabile anche all’opposizione, votando ciò che abbiamo ritenuto utile alla città”. Intanto, la nuova sigla fa proseliti anche nelle municipalità. Aderiscono ufficialmente: Giovanni Amato, Marco di Blasi, Antonio Mascali, Mauro Massari, Agostino Pecora e Filippo Petralìa.
“Catania è una città che vivendo una grandissima crisi e vogliamo aiutare l’Amministrazione”, spiega l’ex assessore regionale Nico Torrisi, il grande ispiratore del neogruppo. Un sostegno che viene a fronte delle tribolazioni attuali della coalizione che supporta Bianco. “Non solo un problema di maggioranza, c’è una crisi interna a tutta la città. Oggi si registra un malessere a tutto tondo. Questa Giunta eredita situazioni che non nascono sicuramente oggi, soprattutto sul versante economico”. L’obbiettivo elettorale resta tuttavia lontano nel calendario del patron di Catania Futura: “Se ce ne sarà la logica e se sarà desiderio di un gruppo, potrà avere un senso. Finora non sappiamo quando, se ci saranno e con quale formula avverranno. Sarebbe improprio parlarne. Ma non voglio essere schivo su ciò. Sul momento valuteremo”.
