PALERMO – E’ stato per anni l’uomo forte della Gesap, la società che gestisce l’aeroporto Falcone-Borsellino di Palermo, capace di resistere al cambio delle fasi politiche e di rimanere al centro della scena. Ma da stamattina, da quando è stato posto agli arresti domiciliari nell’ambito dell’indagine “The Terminal”, la carriera politica di Carmelo Scelta ha subito una brusca frenata.
Perfino gli avversari lo hanno sempre considerato preparato e intelligente e, del resto, Carmelo Scelta è stato per due decenni sulla cresta dell’onda. Proveniente dal mondo bancario, è stato assessore provinciale nell’epoca Musotto: un rapporto solido, quello fra il presidente di Palazzo Comitini e il componente della giunta, con Scelta che ha scalato progressivamente le posizioni all’interno dell’ente cambiando più volte delega, ma rimanendo al centro della scena come uomo forte della squadra.
Poi nel 2003 il salto di qualità: lasciata la casacca da politico, Scelta viene nominato direttore generale della Gesap, complice l’intesa fra Musotto e Forza Italia. Una promozione sul campo, un passaggio dalla sfera politica a quella più amministrativa ma comunque una posizione di grande potere, che si è fatta via via più solida col passare del tempo, sempre meno assoggettata al cda.
Uomo di centrodestra, è stato considerato vicino a diverse aree di Forza Italia ma con l’avvento di Leoluca Orlando a Palazzo delle Aquile non si è mosso di un millimetro. Solo un accordo tra il Professore e l’allora presidente della Provincia Giovanni Avanti ne ha in parte ridimensionato i poteri, ma Scelta è rimasto saldamente sulla sua poltrona fino alla sospensione dopo il caso Helg. Una vicenda da cui il direttore è uscito indenne, visto che la sua posizione è stata archiviata, mentre stavolta i riflettori degli inquirenti sono puntati sugli appalti e sulle consulenze: una torta da milioni e milioni di euro per la quale, secondo la tesi degli investigatori, sarebbero state commesse delle irregolarità.
