Dall'Ecmo al trapianto di cuore: "Abbiamo dato una speranza" - Live Sicilia

Dall’Ecmo al trapianto di cuore: “Abbiamo dato una speranza”

Il Policlinico di Catania e l'Ismett di Palermo uniti per "salvare un 51enne da morte certa". Il racconto del primario catanese Panascia.

CATANIA – Una storia che apre il cuore alla speranza. Anzi – è proprio il caso di dirlo – che fa battere (letteralmente) il cuore. Una testimonianza tra le mura di due ospedali: uno è il Policlinico di Catania, l’altro è l’Ismett di Palermo. Due città unite per un piccolo miracolo di medicina e tecnica clinica. E dove la possibilità di una nuova vita nasce dal grande gesto della donazione degli organi. Un trapianto di cuore in un paziente in cui fino a un mese sembrava impossibile. Ma questo è solo l’epilogo. 

Allora partiamo dall’inizio. Da Catania. Fino ad oggi abbiamo raccontato della tecnica della ventilazione extracorporea solo per il trattamento da Covid. Ma questa tecnica è applicabile anche per altri pazienti. Ettore Panascia, direttore del reparto di Rianimazione e Terapia intensiva del Policlinico-San Marco, non nasconde l’emozione.

“Abbiamo dato una speranza ad un uomo di 51 anni che sarebbe morto con assoluta certezza. L’Ecmo serve anche a questo non solo per i Covid”. L’uomo è arrivato al Policlinico con una grave patologia cardiaca. Non è stato possibile nemmeno intervenire. L’unica strada era il trapianto, ma le sue condizioni cliniche era davvero troppo gravi. Non avrebbe retto all’intervento. “Lo abbiamo tenuto per quasi 15 giorni in ECMO artero-venoso. Le risposte sono state sorprendenti. Lei deve pensare che il cuore durante il trattamento si è fermato ma lui era vigile e parlava con noi”, racconta Panascia. E oggi è arrivata una notizia incredibile, un regalo di fine anno che regala una carica di ottimismo per il 2022 in arrivo. “Mi hanno comunicato che il paziente è stato sottoposto al trapianto e che lo stanno riperfondendo. Ora vedremo come proseguirà. Questo è un risultato che è merito di un grande lavoro di squadra e collaborazione tra ospedali. Per questo voglio ringraziare il cardiochirurgo dell’Ismett Sergio Sciacca e la responsabile della terapia intensiva dell’Ismett Giovanna Panarello. Inoltre voglio dire grazie a tutti i ragazzi, medici e infermieri, della mia equipe che non hanno mai lesinato passione, impegno e professionalità. E poi non posso mancare di dire grazie al direttore Gaetano Sirna che non ci fa mancare il supporto. E in tema di trapianti il 22 gennaio partiremo con un nuovo progetto che prevede sempre l’uso dell’Ecmo”. Ma questo è un altro capitolo. Oggi è il giorno dedicato alla rinascita. Alla fine anche la medicina a volte supera i suoi stessi limiti. La storia di oggi ne è la prova. 


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