PALERMO – Donne, anziani ed automobilisti. Sono le vittime di una raffica di truffe e raggiri denunciati negli ultimi mesi in città. Dai cinquanta euro, fino ai quattromila euro spillati ad una pensionata: nelle tasche dei truffatori sono ultimamente finiti soldi facili ottenuti nel giro di pochi minuti. Giusto il tempo di conquistare la fiducia del malcapitato e di convincerlo a sborsare il denaro, a volte anche prelevando immediatamente al bancomat. E’ il caso dell’anziana finita nel mirino in via Bernini una settimana fa: tre uomini, uno dei quali straniero, le hanno proposto l’acquisto di alcuni gioielli. Alla donna l’affare è sembrato imperdibile, al punto da andare in banca e di consegnare ai tre i quattromila euro.
La messa in scena ha rispettato il copione che più volte ha permesso ai truffatori di fuggire dopo aver lasciato nelle mani della vittima vere e proprie patacche. Pochi giorni prima lo stesso raggiro è stato messo a segno in via Malaspina, una delle zone più bersagliate dai finti gioiellieri insieme a piazza Campolo, via Serradifalco, via dei Nebrodi, piazza Ziino e via Notarbartolo. La truffa dei diamanti è soltanto uno dei raggiri che rischia svuotare il portafogli o il conto corrente di chi, in buona fede, crede improvvisamente di potere cambiare la propria vita con un buon affare. quasi sempre ad entrare in azione sono tre uomini. Uno di loro, fingendosi di passaggio a Palermo, racconta alla vittima di dover vendere dei gioielli prima di partire. Subito dopo arriva un secondo uomo, che finge di essere interessato all’affare, poi il terzo complice si presenta come un esperto e conferma l’altissimo valore dei preziosi. Il malcapitato, frastornata e preoccupato dalla possibilità di perdere quell’opportunità, casca quasi sempre nella trappola.
Si sposta nella zona centrale della città anche la truffa dello specchietto. Decine di segnalazioni sono arrivate alle forze dell’ordine dalle zone di via Sciuti e via Libertà: in azione ci sarebbero tre vecchie auto, un’Audi, una Bmw ed una Peugeot. In questo caso il truffatore induce il malcapitato a pagare una somma per riparare al danno provocato alla sua auto, anche se in realtà la rottura delle specchietto non è mai avvenuta. In pratica, come è già successo a diversi automobilisti palermitani, la vittima sente il rumore di un colpo secco molto forte sulla carrozzeria del mezzo – provocato in realtà da un bastone o da una pallina – dando l’illusione di un urto immediato.
Subito dopo il truffatore, di solito insieme ad un complice, mette in scena la truffa, indicando lo specchietto danneggiato e chiedendo i soldi in contanti per evitare di mettere di mezzo l’assicurazione. La vittima spesso paga perché convinta di essere davvero nel torto o per il timore che dalla truffa si passi alla rissa.