In Sicilia i dazi Usa avranno un "effetto limitato": lo studio

La Sicilia e i dazi di Trump, impatto “limitato” sull’economia regionale

Dal Defr all'esame dell'Ars emerge uno studio sulle ripercussioni delle tariffe doganali Usa

PALERMO – La Sicilia è tra quelle regioni che subiranno di meno la politica commerciale aggressiva degli Stati Uniti, con i dazi voluti dal presidente Usa Donald Trump. Il dato emerge dal Defr 2026-2028 in discussione in questi giorni nella commissione Bilancio dell’Assemblea regionale siciliana.

Il Defr 2026-2028 della Regione Siciliana

Il documento, approvato dalla giunta Schifani a fine giugno su proposta dell’assessore all’Economia Alessandro Dagnino, dipinge gli scenari futuri dell’Isola su diversi settori. Una parte è dedicata alle ripercussioni delle mosse commerciali fatte oltreoceano per penalizzare le merci in entrata. Il Defr, a questo proposito, cita un’analisi preliminare sull’imposizione dei dazi Usa elaborata da ‘Prometeia’ nell’aprile di quest’anno, quando le decisioni di Trump erano soltanto sotto forma di annunci. In seguito arrivò l’accordo con l’unione europea sul 15%.

I dazi Usa e la Sicilia

Dallo studio ‘Prometeia’, ad ogni modo, emerge la “minore vulnerabilità” della Sicilia alla politica commerciale statunitense che ora punta molto sulle tariffe doganali. Secondo il Documento di economia e finanza regionale, infatti, il mercato Usa ha per la Sicilia un “peso limitato”. E questo nonostante Bankitalia, nel suo ultimo bollettino sull’andamento dell’economia regionale, evidenzi come gli Stati Uniti rappresentino comunque “uno dei più importanti mercati di destinazione dell’export siciliano”.

Gli Usa, in definitiva, sarebbero uno dei paesi di riferimento dell’export siciliano ma il valore complessivo della ‘via americana’, in termini reali, è così basso che i dazi non provocheranno crolli economici per l’Isola. Un settore, quello dell’internazionalizzazione delle imprese, che, evidentemente, in Sicilia sconta fortissimi ritardi.

Gli effetti dei dazi di Trump su export e Pil siciliani

Andrà peggio, quindi, alle regioni nelle quali l’export è più sviluppato, come Emilia Romagna, Umbria e Friuli Venezia Giulia. Dati confermati anche dall’analisi effettuata sull’impatto delle nuove regole doganali sulle esportazioni e sul Pil delle regioni italiane. Anche in questo caso l’impatto dei dazi per la Sicilia è “limitato” rispetto ad altre aree del Paese. In termini percentuali, rispetto allo scenario base tendenziale del 2025, i dazi Usa dovrebbero provocare un rallentamento della crescita dell’export siciliano pari allo 0,2%. L’incidenza negativa sulla crescita del Pil regionale, invece, sarebbe dello 0,3%.

“Lo shock maggiore – sottolinea il documento approvato dal governo regionale – si evidenzia nelle regioni più internazionalizzate e più esposte ai cambiamenti dei mercati globali”. La regione che subirà un rallentamento più consistente del Pil sarà la Toscana (-0,9% sulla crescita tendenziale), mentre la Provincia autonoma di Trento avrà una penalizzazione dell’1,2% sulla crescita delle proprie esportazioni.


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