De Luca: "I miei nella Lega? Nessuna motivazione politica" - Live Sicilia

De Luca: “I miei nella Lega? Nessuna motivazione politica”

Il sindaco di Taormina e le operazioni del Carroccio

MESSINA – La campagna acquisti della Lega a spese di Cateno De Luca è stata al centro dell’immancabile diretta social mattutina del sindaco di Taormina. Un primo elemento, messo in rilievo dallo stesso De Luca, riguarda le conseguenze dirette nel comune di Messina. La Lega, infatti, esce dalla maggioranza guidata dal sindaco deluchiano Federico Basile. Gli uomini di Matteo Salvini un anno fa avevano infatti optato per la corsa fuori dal centrodestra sposando il progetto civico di De Luca. Fatti che il fondatore di Sud chiama nord ricorda nel corso della diretta. 

Messina: si indebolisce la maggioranza di Basile

“La Lega fa shopping”, esordisce il sindaco di Taormina prima di mettere i puntini sulle i e togliersi qualche sassolino dalla scarpa. De Luca rivendica di avere aiutato la lista del Carroccio, e il deputato Nino Germanà, a superare lo sbarramento piazzando alcuni suoi candidati nella lista della Lega. Un “aiuto” che il leader di Sud chiama nord quantifica come “pari al 2% del 5%” incassato dalla Lega alle Amministrative messinesi. E non solo. Uno dei tre consiglieri protagonisti della vicenda, Mirko Cantello, era direttamente riconducibile al suo gruppo pur essendo stato tecnicamente eletto nelle liste leghiste. Il consigliere in questione è uno dei tre che ieri ha ufficializzato il passaggio con il gruppo di Salvini. A seguirlo anche le consigliere Giulia Restuccia ed Emilia Rotondo: entrambe elette nelle liste di De Luca.

Il sindaco di Taormina accusa Germanà di avere violato un patto locale che non avrebbe dovuto avere legami con il contesto regionale e nazionale. “Escono dalla maggioranza non per un fatto amministrativo ma perché De Luca ha attaccato Salvini, utilizzano la clava del governo per ricattare il territorio”, tuona De Luca. Il riferimento è alla posizione critica sulla realizzazione del ponte sullo Stretto, opera a suo avviso non prioritaria a dispetto dell’assenza dell’alta velocità.

L’addio di Geraci, il patto di fedeltà e il gruppo che decade

Non si lascia attendere il commento sull’addio dell’ormai ex capogruppo di Sicilia Vera, Salvo Geraci. De Luca attacca: “Ha deciso di farsi folgorare dalla Lega? Bene, è il capogruppo di Sicilia Vera quindi ha avuto fin dall’inizio un ruolo. Ci sono fatti politici? Quali? Che li dica. Noi parliamo sempre chiaramente con gli elettori, altri hanno difficoltà: vedremo quali saranno gli argomenti”. il leader di Scn ricorda poi al collega sindaco di Cerda “il patto di fedeltà sottoscritto dagli eletti”. Un documento che De Luca sottoporrà ai suoi legali per un parere tecnico. 

La fuoriuscita di Geraci avrà soprattutto un primo effetto politico di non poco conto: Sicilia vera passa da quattro a tre deputati. De Luca a tal proposito lancia un appello chiedendo “un’adesione tecnica per salvare il gruppo aggredito da una rappresaglia”. Nel frattempo invece si moltiplicano le voci di corridoio su possibili nuovi cambi di casacca all’Ars. Tra i deputati più corteggiati ci sarebbero proprio gli uomini del sindaco di Taormina. 


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