Sala delle Lapidi contro Salvini| No al decreto Sicurezza, M5s diviso - Live Sicilia

Sala delle Lapidi contro Salvini| No al decreto Sicurezza, M5s diviso

Il consiglio comunale vota un ordine del giorno proposto da Sinistra Comune. Si spaccano i grillini

PALERMO – Il “no” la Decreto Sicurezza di Salvini compatta gli orlandiani e divide il Movimento cinque stelle. Il consiglio comunale di Palermo ha infatti votato oggi un ordine del giorno, presentato da Giusto Catania di Sinistra Comune, che impegna il sindaco Orlando a chiedere al governo e al ministero dell’Interno di bloccare gli effetti  del Decreto, aprendo un confronto con altre città italiane. Un tema molto sentito in tutto il Paese, con molti consigli comunali, tra cui quelli di Firenze, Bologna e Torino, che hanno chiesto lo stop del provvedimento.

In Aula però il Movimento cinque stelle si è diviso: il capogruppo Ugo Forello ha votato a favore, Giulia Argiroffi si è astenuta mentre sono risultati contrari Concetta Amella, Antonino Randazzo e Viviana Lo Monaco. “La fiducia sul decreto Sicurezza e Immigrazione e la sua approvazione da parte del Senato è una sconfitta per il MoVimento 5 Stelle e per il Paese”, aveva scritto Forello su Facebook qualche ora prima, commetando il voto di oggi in Senato. Hanno votato contro anche la Lega e Forza Italia, astenuto Ferrandelli.

“E’ evidente – sottolinea Giusto Catania – che l’attuazione di questo decreto rischia di rendere più insicure le nostre città, per questa ragione è importante che da Palermo, città dell’accoglienza, giunga un messaggio forte al governo nazionale”.

“Il decreto cosiddetto “Sicurezza” è, per i suoi contenuti e per il metodo con cui il Parlamento ne sta discutendo, un grosso pericolo per la sicurezza sociale del Paese – dice il sindaco Leoluca Orlando – E’ un insieme di norme che poco hanno a che fare con la vera sicurezza, che creeranno maggiore insicurezza nelle città, maggiore povertà e solitudine sociale. Apprezzo molto la posizione espressa oggi dal consiglio comunale, perché è espressione, fortemente condivisa da molte forze politiche, di una sensibilità su questo tema in controtendenza con le pericolose politiche messe in campo dal Governo nazionale”.

“Il Movimento 5 Stelle in Consiglio comunale ha le idee un po’ confuse su sicurezza e giustizia, basta osservare che durante la votazione con cui è passata la mozione di Sinistra Comune per chiedere la sospensione in via transitoria degli effetti del Decreto sicurezza fino a conclusione dell’iter parlamentare, tre consiglieri grillini hanno votato contro l’ordine del giorno, uno si è astenuto e il loro capogruppo, l’avvocato Ugo Forello, si è invece espresso a favore”. Lo dichiarano Igor Gelarda ed Elio Ficarra, consiglieri comunali della Lega, al termine dei lavori in aula. “Il decreto sicurezza voluto dal ministro dell’Interno Matteo Salvini è un provvedimento concreto per garantire maggiore sicurezza e giustizia agli italiani, e per dare una prima regolamentazione all’immigrazione. L’ordine del giorno approvato in Consiglio comunale, invece, va esattamente contro gli interessi degli italiani. E trovo assurdo che il Movimento 5 Stelle, forza di governo insieme con la Lega, a Sala delle Lapidi si sia completamente spaccato su questo terreno”.

Il gruppo del Partito Democratico al consiglio comunale di Palermo ha firmato l’ordine del giorno. “I consiglieri Rosario Arcoleo, Francesco Bertolino, Dario Chinnici, Carlo Di Pisa e Giovanni Lo Cascio, sottoscrivendo questo atto di indirizzo – si legge in una nota – manifestano tutta la loro preoccupazione sugli effetti che questo Decreto produrrà nell’atto pratico: solamente a Palermo decine di minori, passando alla maggiore età, saranno costretti a uscire dai percorsi di accoglienza finora garantiti, con il solo risultato di abbandonare qualsiasi azione di reale integrazione”. “Dalla città della ‘Carta di Palermo’ – affermano i consiglieri – non si poteva non condividere quest’atto già approvato da altre città italiane. Ci auguriamo che queste prese di posizione di molti comuni italiani possano far riflettere il Governo sui pessimi e pericolosi risultati che questo decreto porterà”.

 

 

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