Degustazione di 11 etichette | di grande fascino - Live Sicilia

Degustazione di 11 etichette | di grande fascino

La magia di Termeno, la Mosella di Martin Foradori Hofstätter.

I Vini della famiglia Foradori Hofstätter, giunta alla quarta generazione, sono stati protagonisti a Catania nel primo appuntamento del 2017 della Fondazione Italiana Sommelier che si è svolto lo scorso fine settimana. Oltre 70 partecipanti, con orecchie e palati ben affilati ed allenati per una sfilata di 11 etichette, 7 bianchi e 4 rossi, raccontate da Paolo Lauciani, docente di Fondazione Italiana Sommelier, e grande divulgatore del vino, e Silvio Ariani, direttore commerciale dell’azienda, il cui nome è legato alla grande fortuna di Termeno e dei suoi vini. In una grandissima degustazione, è stato presentato il meglio della produzione dell’azienda, impreziosita dall’incursione in Mosella con le etichette di Dr. Fischer, “enclave” del patron Martin nella Germania vitivinicola.

Calici in mano, il primo vino ad essere stappato è stato un De Vite 2015, seguito da 4 Riesling Dr Fischer del 2015: Trocken, Saarbur Troken, Saarburger Alte Reben e Okfener Bockstein Kabinett. La Tenuta Hofstätter si trova in Alto Adige, mentre la Dr. Fischer – Bocksteinhof, è una tenuta che si trova nel paese di Ockfen, lungo il fiume Saar, ai piedi del famoso “Bockstein”, uno dei migliori vigneti di tutta la Germania. È qui che nascono vini di incredibile fascino, sempre caratterizzati da una grande acidità, caratteristica fondamentale per definirne la longevità. “Bockstein nasce nei pendii attorno al piccolo villaggio di Ockfen, caratterizzato da un terreno di ardesia grigia – ha raccontato Silvio Ariani – che insieme al clima conferisce al Resling una struttura ricca di minerali e piacevoli sapori di rari frutti”. Ottime anche le due annate di Gewurztraminer (Joseph 2015 e Kolbenhof, 2014), provenienti dal vigneto-giardino Hofstätter garten, dominato dalle rocciose montagne, nel centro del Tramin, Termeno.

E poi, è stata la volta di 4 straordinari rossi: un Lagrein 2015 e le annate 2012 di Steinraffler, Riserva Mazon Pinot Nero e Barthenau Vigna S.Urbano. “Vini austeri i primi due che piano piano si concedono al palato – ha spiegato Paolo Lauciani – Fresco e vitale il Pinot nero, con un’acidità agrumata e un contrasto aspro-dolce che ben si abbina a zuppe di funghi e agnello e zuppe di pesce o tonno”. “Mentre il Vigna S. Urbano è un vino di spessore, tridimensionale – ha proseguito – con una sensazione coinvolgente di ricchezza gustativa”. “La denominazione Vigna garantisce la provenienza di un vino da una specifica parcella – sottolinea Silvio Ariani –in Alto Adige siamo stati i primi a riportare la vigna in etichetta, poiché da sempre vinifichiamo separatamente le uve e teniamo anche la contabilità nei registri”.

Una serata-evento, dunque, quella di venerdì scorso a cui seguiranno due appuntamenti unici a Catania: un corso monografico sullo Champagne e uno per Sommelier dell’Olio, come ha anticipato il presidente della Fondazione Italiana Sommelier Sicilia Orientale Paolo di Caro. Dall’agenda della Fondazione Italiana Sommelier da non perdere, poi, la degustazione di Brunello di Montalcino con una verticale storica di 8 annate in programma il prossimo 17 febbraio e i due incontri già fissati a marzo: il 6, con il cabernet di Tasca d’Almerita e il 14 con il 4° Corso di qualificazione professionale per sommelier. Ad aprile, le grandi degustazioni ci porteranno nella Loira con i grandi Pouilly Fumè Ladoucette, Verticale storica di «Baron de L» Verticale di 10 annate. Tanti gli appuntamenti anche “on the road”, con visite in cantina e degustazioni, dedicato al segmento del turismo enogastronomico a gennaio alle cantine Pietradolce Faro; a febbraio al Palmento Costanzo, a marzo alla Cantina Gulino; a maggio al Feudo Maccari; a giugno alla tenuta Paolo Calì. La Fondazione Italiana Sommelier, proprietaria anche del marchio Associazione Italiana Sommelier dell’Olio, è membro di Worldwide Sommelier Association (W.S.A.), l’Associazione dei Sommelier nel Mondo, nata con lo scopo dichiarato di contribuire a migliorare la diffusione della cultura del vino e del cibo, riunendo in questo progetto 25 tra le più prestigiose associazioni del mondo coinvolte nel settore. La Fondazione Italiana Sommelier è anche editore da oltre trent’anni e pubblica, sotto il marchio di Bibenda editore, le edizioni di maggior successo che riguardano il vino e dintorni.


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