Democrazia mai così partecipata: i progetti per Catania - Live Sicilia

Democrazia mai così partecipata: i progetti per Catania

Ecco quali sono le ipotesi per spendere i duecentomila euro di fondi regionali. Si vota fino al 21 novembre.

CATANIA – Per votare ci sono ancora undici giorni. Poi i giochi saranno fatti e si saprà a quale progetto i cittadini catanesi hanno deciso di destinare i 200mila euro di fondi provenienti dalla “Democrazia partecipata“, cioè il 2 per cento di trasferimenti della Regione Siciliana destinati a interventi voluti direttamente dalla cittadinanza. Nel 2022, sei anni dopo il primo esperimento, i progetti sono 22. Molti di più che in passato. A proporli sono state associazioni, comitati e semplici cittadini. Con un’idea da realizzare, un budget in cui potere sperare e diverse aree tematiche tra le quali potere scegliere.

Sui temi di sport e cultura arrivano alcuni dei progetti più corposi, nonché meglio pubblicizzati di questi giorni. Quello di cui si sente più parlare è il progetto “Facciamo goal all’Antico Corso“, di Comitato popolare Antico Corso, Arci, Lipu, Officine Culturali e Liceo classico Spedalieri. Per cambiare il volto di quella parte del centro storico, i cittadini avrebbero bisogno di tutti i 200mila euro del bando.

I proponenti, del resto, la zona la conoscono bene. Il Comitato Antico Corso da anni si batte per la valorizzazione delle bellezze storico-culturali della zona e, grazie all’impegno degli attivisti, è riuscito a riportare all’attenzione collettiva il Bastione degli Infetti di via Torre del Vescovo. Officine Culturali, tra le molte attività, gestisce la fruizione dell’ex Monastero dei Benedettini di piazza Dante. L’Arci di Catania ha da poco aperto la sua nuova sede in via Antico Corso, in un immobile dell’Istituto autonomo case popolari da cui si accede direttamente a una tomba romana. Ed è più o meno da lì che dovrebbe partire, nel progetto ai voti fino al 21 novembre, il “percorso alberato che colleghi via Antico Corso con piazza Riccò e piazza Dell’Idria“, aggiungendo anche “un campo da calcio a cinque in piazza Vaccarini“.

Profilo simile ha l’associazione culturale Le Acquedotte, che lavora per la valorizzazione del Fortino. Ed è proprio alla Porta Garibaldi, già Porta Ferdinandea, che si rivolge il progetto da 200mila euro che hanno presentato: l’idea è rendere fruibile un percorso che porti anche all’attraversamento del monumento.

Ancora di un campo da calcio a cinque si parla nel progetto di una cittadina che chiede 75mila euro: stavolta il luogo prescelto è un terreno tra via IV novembre e via Monte Grappa, nel quartiere di San Leone, a due passi da corso Indipendenza. C’è poi il progetto di Monika Mazurek, animatrice delle proteste dei genitori contro i ritardi nella riapertura della scuola di Vaccarizzo, che chiede 200mila euro per la “valorizzazione delle tradizioni popolari, del folklore e del dialetto attraverso l’arte e la fotografia“.

L’Osservatorio nazionale sulla pubblica amministrazione, un’associazione di professionisti con sede ad Acireale, chiede invece 36mila euro per trasformare l’immobile di via Gallo, eredità del barone Ursino Recupero, in un centro conferenze. L’immobile dovrebbe essere quello occupato dai giovani dello Studentato occupato 95100. Nell’elenco delle istanze presentate ce n’è pure una da neanche novemila euro, per creare un osservatorio sul decoro urbano che abbia un blog come canale di comunicazione.

Nel capitolo “riqualificazioni” rientrano poi quelle delle piazze Cuore di Maria, San Giovanni Bosco, Borsellino, Eroi d’Ungheria (lato Sud) e dello slargo di piazza Stesicoro, oltre che di via Alicudi. Ciascuno di questi è un progetto diverso. L’associazione Centro storico propone poi la ripulitura dei muri del Teatro Massimo Vincenzo Bellini e di tutti gli edifici di interesse storico “deturpati da graffiti”. Da Librino, invece, arriva la proposta di “riqualificazione del Parco Urbano Librino attraverso rimboschimento e realizzazione giardini verticali”. L’intero quartiere di San Cristoforo è al centro, invece, delle idee di due cittadini che propongono il coinvolgimento di street artist di fama nazionale e internazionale per la realizzazione di murales in giro per il rione. Sempre di street art si parla in una proposta, da diecimila euro, per il Villaggio Dusmet: in questo caso, però, l’opera sarebbe da realizzare con il coinvolgimento dei residenti.

Ai bimbi si rivolge l’associazione Kids Trip, che con 80mila euro vorrebbe creare un percorso tematico con dieci installazioni fruibili da famiglie e figli per la fruizione del patrimonio culturale cittadino. L’associazione Morphosis vuole trasformare piazza Dante in uno “smart green living“, con panchine, spazi verdi, connessione wifi e QRcode. Il centro studi Napoleone Colajanni guarda a Palazzo Ingrassia, in via Biblioteca, e al Bastione degli infetti, per realizzare “attività culturali destinate tanto al turista quanto alla comunità locale”.

Di immondizia, infine, si parla nell’ultimo dei progetti presentati. Costerebbe la metà del budget, centomila euro, e sarebbe un “progetto pilota” rivolto a Librino e San Giorgio: l’individuazione di dieci microaree di raccolta differenziata condominiali. Piccole isole ecologiche, cioè, al servizio dei palazzoni della periferia Sud della città.

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