Democrazia partecipata, la proposta dell’Asael: “Contributo al 5%”

Democrazia partecipata, la proposta dell’Asael: “Contributo al 5%”

Cocchiara: “Bene la legge ma va aggiornata”
ENTI LOCALI
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PALERMO – Aumentare i fondi per la democrazia partecipata da attuare in tutti gli enti locali siciliani, istituire una settimana della democrazia partecipata a marzo di ogni anno, mantenere le sanzioni per chi non impiega le somme.

Sono queste alcune delle proposte che l’Asael, l’associazione siciliana amministratori degli enti locali, mette sul piatto per una revisione della normativa siciliana sulla democrazia partecipata.

“La legge approvata nel 2014 – spiega il presidente Matteo Cocchiara – ha imposto ai Comuni di destinare il 2% dei trasferimenti regionali per spesa corrente per realizzare forme di democrazia partecipata. Un banco di prova per invertire la rotta nel rapporto tra i cittadini e l’amministrazione civica”.

Cocchiara: “Contrastare l’astensionismo”

“I dati ci dicono che, sulla democrazia partecipata, la Sicilia è ai primi posti – continua Cocchiara – ma bisogna migliorare sul piano dei risultati rivedendo la normativa. Ecco perché la nostra associazione ha formulato una serie di proposte che ha l’obiettivo di contrastare l’astensionismo dilagante alle elezioni”.

Le proposte prevedono il mantenimento delle sanzioni per i comuni inadempienti, la semplificazione dei processi, l’aumento del plafond dal 2 ad almeno il 5%, l’istituzione di una “Settimana della democrazia partecipata” nel mese di marzo di ogni anno, l’obbligo di inserire nel programma dei candidati sindaci l’impegno a promuovere la democrazia partecipata. E ancora una sezione dedicata nei siti web dei comuni e il supporto di esperti durante la fase di presentazione delle proposte da parte dei cittadini.


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