"Picchiato da due agenti"| La questura: "Avviata un'indagine" - Live Sicilia

“Picchiato da due agenti”| La questura: “Avviata un’indagine”

Il referto

Angelo Capraro, imprenditore agrigentino di 34 anni ha denunciato una presunta aggressione da parte di due agenti di polizia. Ecco la lettera in cui il suo avvocato, Giuseppe Scozzari, racconta quello che sarebbe successo.

Agrigento, il caso
di
3 min di lettura

AGRIGENTO – E’ un racconto choc quello di un imprenditore agrigentino che dopo una notte trascorsa in ospedale si è rivolto ad un avvocato per denunciare una presunta aggressione che sarebbe avvenuta ai suoi danni. A provocargli un trauma cranico ed una contusione della colonna dorsale, in base a quanto ha riferito Angelo Capraro, 34 anni, sarebbero stati due agenti di polizia. La vicenda avrebbe avuto inizio in via Panoramica dei Templi, all’incrocio con via Crispi. Era da poco trascorsa la mezzanotte quando Capraro non avrebbe rispettato un stop. Poi, sempre secondo il suo racconto, sarebbe cominciato un incubo, come riporta nel dettaglio la lettera del suo avvocato, Giuseppe Scozzari:

“Nella notte di ieri due poliziotti (isp. capo B. C. e assistente M. F.) della Squadra Volanti della Questura di Agrigento hanno picchiato selvaggiamente il giovane imprenditore incensurato di Agrigento Angelo Capraro titolare dell’azienda Capraro Macchine srl. Il motivo della ignobile aggressione risiede nel fatto che Angelo Capraro non aveva osservato ad un incrocio – verso la mezzanotte – la segnaletica stradale dello Stop. I due poliziotti dopo avere colto in “flagrante” l’automobilista “pirata” hanno fermato il signor Capraro e gli hanno intimato di recarsi in Questura, al posto di elevare una banalissima contravvenzione. Capraro non avendo nulla da temere  (ignaro di quello che gli sarebbe accaduto da li a poco) ha seguito i poliziotti in Questura. Questi – prosegue il legale – dopo averlo chiuso in una stanza, volevano obbligarlo a sottoscrivere un verbale di contravvenzione palesemente falso perché non aderente ai fatti. Al rifiuto i due poliziotti a freddo lo hanno colpito selvaggiamente prima al volto, poi alla testa, lo hanno afferrato per il collo e lo hanno violentemente sbattuto contro l’armadietto in ferro posto all’interno della stanza, sul quale è visibilmente stampigliata la sagoma del signor Capraro. Nel corso dell’aggressione Capraro ha chiesto aiuto gridando, perché fortemente impaurito che potesse finirgli come altre note vittime, sperando che gli altri poliziotti in servizio ed alcuni anche nei corridoi adiacenti la stanza dell’aggressione, potessero intervenire per bloccare l’ignobile aggressione. Nessuno ha osato aprire quella porta!!! Il mio cliente – sottolinea – ha sporto denuncia nei confronti dei poliziotti. Immediatamente dopo ricoveratosi in ospedale (dove è stato in osservazione per tutta la notte) i medici hanno diagnosticato – dopo avere eseguito la tac cerebrale – un grave trauma cranico e contusione della colonna dorsale con evidenti segni di eritema al collo sia nella parte destra che nella parte sinistra e diffuse ecchimosi”.

Il verbale di dimissioni dell’ospedale San Giovanni Di Dio di Agrigento specifica inoltre i giorni di prognosi: dieci. E nella giornata di venerdì l’imprenditore sarà sentito in Procura, come disposto dal pubblico ministero Matteo Dolpini. “Questa vicenda ha peggiorato di gran lunga le condizioni di salute del mio cliente – precisa l’avvocato Scozzari – che da tempo soffre di problemi alla schiena. Ho già contattato il questore di Agrigento e il procuratore aggiunto perché venga fatta chiarezza su questo episodio gravissimo, perché si tratta di un caso che non deve essere insabbiato”.

Nel frattempo, è proprio dalla Questura di Agrigento che assicurano l’avvio di un’indagine interna che mira a chiarire cosa sia successo. “I nostri agenti – spiegano – hanno fornito un’altra versione ed anche loro si sono fatti refertare. Si tratta di atti che sono stati inviati in Procura, insieme ai rilievi effettuati sul posto dalla Scientifica. Tutti gli accertamenti del caso sono in corso”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI