"Deputati vicini a Cosa nostra" | Cicero attacca, bufera all'Ars - Live Sicilia

“Deputati vicini a Cosa nostra” | Cicero attacca, bufera all’Ars

di ACCURSIO SABELLA Il presidente dell'Irsap: "Ho presentato denunce, con  nomi e cognomi. Esistono parlamentari legati ad ambienti affaristico-mafiosi". Ardizzone: "Parole gravi. Non è la prima volta". Musumeci: "Convocherò il geometra in commissione antimafia. Si assumerà la responsabilità di quanto dice".

PALERMO – “Ho presentato tante denunce, facendo nomi e cognomi. Esistono deputati ancora vicini ad ambienti affaristico-mafiosi che operano nelle aree industriali”. Le parole sono del presidente dell’Irsap Alfonso Cicero. Ed è subito polemica. Le dichiarazioni – battute stamattina dall’agenzia Adnkronos – sono rimbalzate fino a Sala d’Ercole suscitando l’indignazione di molti deputati. E spingendo il presidente della Commissione antimafia Nello Musumeci a prevedere una convocazione dello stesso Cicero.

“Ci sono alcuni politici – ha detto Cicero all’agenzia di stampa – che continuano a mantenere certi riferimenti con Cosa nostra e che devono garantire in alcune sedi, anche quella parlamentare, interessi di questo tipo. Parlare genericamente di Assemblea regionale siciliana è sbagliato ma ci sono zone infette e deputati che agiscono in modo assolutamente pericoloso. Questo lo posso dire con certezza”. Cicero poi parla ancora di “intrecci pericolosissimi tra mafia, politica e imprese. Sono intrecci fa fare tremare i polsi”.

Ma le parole di Cicero, come detto, hanno suscitato l’indignazione dei deputati presenti oggi a Sala d’Ercole. Le prime lamentele sono arrivate da Pippo Gianni e Alice Anselmo: “Quelle di Cicero – ha detto quest’ultima – sono frasi inaccettabili. Chiedo al presidente dell’Ars di difendere l’immagine e la dignità di noi parlamentari”.

“Non è la prima volta – ha commentato sempre in Aula Giovanni Ardizzone – che ci troviamo di fronte a dichiarazioni di questa portata. Non solo da parte di Cicero. È in atto un gioco al massacro, sotto gli occhi di tutti, che punta a delegittimare il parlamento. E non ci stiamo a fare la parte della Cenerentola. Le dichiarazioni del presidente Cicero sono di una gravità enorme. Ma non credo possano ledere l’immagine dell’istituzione. Certo, quando si spara nel mucchio, si mistifica e si confonde. Sono certo – ha aggiunto il presidente dell’Ars – che il nostro presidente della Commissione antimafia interverrà. Ognuno di noi sa se ha la coscienza pulita e se combatte o meno la criminalità. Sono certo che il presidente Cicero, e spero che l’abbia già fatto nelle sedi opportune, preciserà a chi si stesse riferendo”.

E il riferimento al presidente della commissione Antimafia è stato subito raccolto da Nello Musumeci, che ha punzecchiato il presidente dell’Irsap: “Le dichiarazioni del geometra Cicero – ha detto Musumeci, tornando più volte nel corso dell’intervento, sul titolo di studio del funzionario – sono gravi, e se fossero fondate, porrebbero l’assemblea di fronte all’esigenza di fare assoluta chiarezza. In questo momento – ha aggiunto Musumeci – c’è un processo di delegittimazione dell’Assemblea portata avanti dall’interno e dall’esterno del palazzo. Dobbiamo attuare ogni iniziativa per garantire credibilità all’Ars. Per queste ragioni, per verificare se il geometra Cicero non volesse o meno gettare discredito sul parlamento, avevo già deciso di prevedere il tema all’ordine del giorno della prossima seduta della Commissione. Non escludo anche di convocare Cicero. Vogliamo sentire da lui i nomi dei deputati che mantengono contatti e relazioni con Cosa nostra. Ovviamente, se le dichiarazioni del presidente dell’Irsap non dovessero corrispondere al vero, lo stesso si assumerà tutte le responsabilità”.

Una notizia accolta con soddisfazione anche dal capogruppo del Megafono-Lista Crocetta, Giovanni Di Giacinto: “Spero – ha detto il deputato – che Musumeci convochi subito Cicero. Nessuno di noi può stare ad aspettare. Vogliamo sapere chi è e chi non è mafioso, tra i parlamentari presenti in quest’Aula”.


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